dalla pagina http://www.repubblica.it/speciali/politica/data-journalism/2015/06/25/news/decreto_missioni_cooperazione_italiana_sviluppo_fondi_openpolis_forze_armate_afghanistan_f35-117425232/?ref=nrct-19
Erano
31 miliardi nel 2005, sono scesi a quota
26 nel 2014 (nonostante
le sollecitazioni
NATO). Ma solo
2,9 miliardi sono per i Paesi in via di
sviluppo. L'incidenza del decreto missioni è minima: appena il 4 per
cento. Il dibattito in parlamento: durante gli ultimi quattro governi
non ha mai rappresentato la priorità, appena 26 ore di discussione
contro le 70 del decreto Imu, le 81 del Jobs Act e le 133 della legge di
Stabilità.
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Nel 2015 si stima che il Belpaese investirà
soltanto l'1% del suo Pil in spesa per la Difesa. La discesa è stata
resa nota soltanto qualche giorno fa [giugno 2015] grazie a una tabella contenuta nel
rapporto sui dati economici e finanziari diffuso dalla stessa NATO a
Bruxelles. Altri Paesi dell'Alleanza Atlantica hanno invece aumentato le
proprie spese militari. Tra questi, ad esempio, la Grecia è passata dal
2,2 al 2,4%, la Polonia dall'1,8 al 2,2% e il Portogallo dall'1,3 all'1,4 per cento.
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