... Giustizia e Pace

Salmo 84, 8-11 
Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annunzia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore.

10 La sua salvezza è vicina a chi lo teme e la sua gloria abiterà la nostra terra.
11 Misericordia e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno.

  • La giustizia sociale è il primo e fondamentale modo di vivere la carità nella vita associata 
  • Molte società, italiana compresa, sono sempre più polarizzate: i pochi ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sono sempre di più: non solo il loro potere di acquisto, ma anche la qualità della loro vita e la stessa aspettativa di vita diminuiscono 
  • Le scelte di politica sociale sono sovente subordinate a scelte economiche e agli interessi della finanza; le politiche economiche sono centrate sul modello della “crescita”, invece che sul bene comune, sulle persone, sulla riduzione delle disuguaglianze, su rispetto e cura per l'ambiente
  • Invochiamo la giustizia e la pace del Regno di Dio, ma in quanto cristiani e da cristiani dobbiamo anche cercare di anticiparle, per quanto possibile dati i nostri limiti; Ignazio di Loyola ci insegna: "Prega come se tutto dipendesse da Dio. Lavora come se tutto dipendesse da te".
Pensiamo sia compito della commissione partecipare alla riflessione e al dibattito sui fondamenti e presupposti di nuovi modelli per costruire società meno fragili economicamente, energeticamente e socialmente; più resilienti, giuste e capaci di superare meglio momenti di crisi …
  • "Pace" non è  la semplice assenza di conflitti e di guerra, ma è opera della giustizia
  • Una riflessione sulla Pace, seria, nonviolenta e non banale, è importante per Vicenza, città di fatto militarizzata e sede strategica di basi USA, del CoESPU. 
Eisenhower nel 1961 non ha avuto esitazioni nel denunciare i rischi che l’apparato militare - industriale comporta per la democrazia.

Partendo dalle Sacre Scritture e facendo tesoro della Tradizione e del Magistero (e.g. Gaudium et Spes, Catechismo della Chiesa Cattolica, insegnamento sociale della Chiesa) non possiamo non dichiarare immorali e inaccettabili: le guerre; tutte le azioni militari volte a salvaguardare innanzitutto interessi economici; la corsa agli armamenti; la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico di armi sempre più micidiali. Non possiamo parlare di Pace e tacere su queste cose.


Gaudium et Spes, 1965 
29. La fondamentale uguaglianza di tutti gli uomini e la giustizia sociale.
Tutti gli uomini, dotati di un'anima razionale e creati ad immagine di Dio, hanno la stessa natura e la medesima origine; tutti, redenti da Cristo godono della stessa vocazione e del medesimo destino divino: è necessario perciò riconoscere ognor più la fondamentale uguaglianza fra tutti.
Sicuramente, non tutti gli uomini sono uguali per la varia capacità fisica e per la diversità delle forze intellettuali e morali. Ma ogni genere di discriminazione circa i diritti fondamentali della persona, sia in campo sociale che culturale, in ragione del sesso, della razza, del colore, della condizione sociale, della lingua o religione, deve essere superato ed eliminato, come contrario al disegno di Dio.
Invero è doloroso constatare che quei diritti fondamentali della persona non sono ancora e dappertutto garantiti pienamente. Avviene così quando si nega alla donna la facoltà di scegliere liberamente il marito e di abbracciare un determinato stato di vita, oppure di accedere a un'educazione e a una cultura pari a quelle che si ammettono per l'uomo.
In più, benché tra gli uomini vi siano giuste diversità, la uguale dignità delle persone richiede che si giunga a condizioni di vita più umane e giuste.
Infatti le disuguaglianze economiche e sociali eccessive tra membri e tra popoli dell'unica famiglia umana, suscitano scandalo e sono contrarie alla giustizia sociale, all'equità, alla dignità della persona umana, nonché alla pace sociale e internazionale. Le umane istituzioni, sia private che pubbliche, si sforzino di mettersi al servizio della dignità e del fine dell'uomo. Nello stesso tempo combattano strenuamente contro ogni forma di servitù sociale e politica, e garantiscano i fondamentali diritti degli uomini sotto qualsiasi regime politico. Anzi, queste istituzioni si debbono a poco a poco accordare con le realtà spirituali, le più alte di tutte, anche se talora occorra un tempo piuttosto lungo per giungere al fine desiderato.


Dei Verbum, 2010
100. Parola di Dio e impegno nella società per la giustizia 
La Parola di Dio spinge l’uomo a rapporti animati dalla rettitudine e dalla giustizia, attesta il valore prezioso di fronte a Dio di tutte le fatiche dell’uomo per rendere il mondo più giusto e più abitabile.È la stessa Parola di Dio a denunciare senza ambiguità le ingiustizie e promuovere la solidarietà e l’uguaglianza.Alla luce delle parole del Signore riconosciamo dunque i «segni dei tempi» presenti nella storia, non rifuggiamo l’impegno in favore di quanti soffrono e sono vittime dell’egoismo. Il Sinodo ha ricordato che l’impegno per la giustizia e la trasformazione del mondo è costitutivo dell’evangelizzazione. Come diceva il Papa Paolo VI, si tratta di «raggiungere e quasi sconvolgere mediante la forza del Vangelo i criteri di giudizio, i valori determinanti, i punti di interesse, le linee di pensiero, le fonti ispiratrici e i modelli di vita dell’umanità, che sono in contrasto con la Parola di Dio e col disegno della salvezza».


Gaudium et Spes, 1965
78. La natura della pace.
La pace non è la semplice assenza della guerra, né può ridursi unicamente a rendere stabile l'equilibrio delle forze avverse; essa non è effetto di una dispotica dominazione, ma viene con tutta esattezza definita a opera della giustizia » (Is 32,7). È il frutto dell'ordine impresso nella società umana dal suo divino Fondatore e che deve essere attuato dagli uomini che aspirano ardentemente ad una giustizia sempre più perfetta. Infatti il bene comune del genere umano è regolato, sì, nella sua sostanza, dalla legge eterna, ma nelle sue esigenze concrete è soggetto a continue variazioni lungo il corso del tempo; per questo la pace non è mai qualcosa di raggiunto una volta per tutte, ma è un edificio da costruirsi continuamente. Poiché inoltre la volontà umana è labile e ferita per di più dal peccato, l'acquisto della pace esige da ognuno il costante dominio delle passioni e la vigilanza della legittima autorità.
Tuttavia questo non basta. Tale pace non si può ottenere sulla terra se non è tutelato il bene delle persone e se gli uomini non possono scambiarsi con fiducia e liberamente le ricchezze del loro animo e del loro ingegno. La ferma volontà di rispettare gli altri uomini e gli altri popoli e la loro dignità, e l'assidua pratica della fratellanza umana sono assolutamente necessarie per la costruzione della pace. In tal modo la pace è frutto anche dell'amore, il quale va oltre quanto può apportare la semplice giustizia.
La pace terrena, che nasce dall'amore del prossimo, è essa stessa immagine ed effetto della pace di Cristo che promana dal Padre. Il Figlio incarnato infatti, principe della pace, per mezzo della sua croce ha riconciliato tutti gli uomini con Dio; ristabilendo l'unità di tutti in un solo popolo e in un solo corpo, ha ucciso nella sua carne (166) l'odio e, nella gloria della sua risurrezione, ha diffuso lo Spirito di amore nel cuore degli uomini.
Pertanto tutti i cristiani sono chiamati con insistenza a praticare la verità nell'amore (Ef 4,15) e ad unirsi a tutti gli uomini sinceramente amanti della pace per implorarla dal cielo e per attuarla.
Mossi dal medesimo spirito, noi non possiamo non lodare coloro che, rinunciando alla violenza nella rivendicazione dei loro diritti, ricorrono a quei mezzi di difesa che sono, del resto, alla portata anche dei più deboli, purché ciò si possa fare senza pregiudizio dei diritti e dei doveri degli altri o della comunità.
Gli uomini, in quanto peccatori, sono e saranno sempre sotto la minaccia della guerra fino alla venuta di Cristo; ma in quanto riescono, uniti nell'amore, a vincere i1 peccato essi vincono anche la violenza, fino alla realizzazione di quella parola divina « Con le loro spade costruiranno aratri e falci con le loro lance; nessun popolo prenderà più le armi contro un altro popolo, né si eserciteranno più per la guerra» (Is 2,4).


Dei Verbum, 2010
102. Annuncio della Parola di Dio, riconciliazione e pace tra i popoli
Tra i molteplici ambiti di impegno, il Sinodo ha raccomandato vivamente la promozione della riconciliazione e della pace. Nell'odierno contesto è necessario più che mai riscoprire la Parola di Dio come fonte di riconciliazione e di pace perché in essa Dio riconcilia a sé tutte le cose (cfr 2Cor 5,18-20; Ef 1,10): Cristo «è la nostra pace» (Ef 2,14), colui che abbatte i muri di divisione. Tante testimonianze nel Sinodo hanno documentato i gravi e sanguinosi conflitti e le tensioni presenti sul nostro pianeta. A volte tali ostilità sembrano assumere l’aspetto del conflitto interreligioso. Ancora una volta desidero ribadire che la religione non può mai giustificare intolleranza o guerre. Non si può usare la violenza in nome di Dio! Ogni religione dovrebbe spingere verso un uso corretto della ragione e promuovere valori etici che edificano la convivenza civile.