martedì 8 settembre 2015

Maduro: solo propaganda?

dalla pagina http://diariocorreo.pe/mundo/nicolas-maduro-ordena-que-venezuela-reciba-a-20-000-refugiados-sirios-616060/

Nicolas Maduro, Presidente del Venezuela, ha comunicato che il Venezuela è pronto ad accogliere 20 mila rifugiati siriani: "vengano in Venezuela e condividano questa terra in pace".


Il Presidente Maduro nei giorni scorsi aveva enfatizzato che molti dei problemi del mondo, dalla crisi dei rifugiati e migranti in Europa ai conflitti armati nel Medio Oriente e l'ISIS sono un risultato della visione e azione politica - militare di lungo termine degli USA:

E' l'Europa che deve gestire il disastro provocato dagli USA [Afghanistan, Iraq, Siria, Libia...] ed è l'Europa che sta accogliendo migliaia di rifugiati.  Con la menzogna, gli USA hanno invaso l'Iraq che è la culla della civiltà e lo hanno raso al suolo. Ora è frammentato in una miriade di parti e colpito dal terrorismo nella sua forma più crudele [...] Chi ha bombardato la Libia? Chi ha finanziato i terroristi che cercano di distruggere la Siria? Gli USA hanno causato un disastro, il caos e vogliono causare caos in altre regioni del mondo [...] .

da Famiglia Cristiana n. 27, 5 luglio 2015

ISIS: nata in Iraq (il nome del suo capo, Al Baghdadi, vuol dire appunto “di Baghdad”) nel periodo in cui gli sciiti iracheni erano bersagliati dagli attentati, cresciuta in Siria nella lotta contro il regime sciita degli Assad, la milizia è stata aiutata in ogni modo da Paesi come Arabia Saudita, Turchia, Kuwait, Qatar e USA.
L’autorevole Brookings Institution ha calcolato che la sola amministrazione Obama ha investito un miliardo di dollari nei gruppi anti-Assad e partecipato all’addestramento di circa 10 mila combattenti. Nemmeno  quando l’Isis ha occupato  un terzo dell’Iraq ci si è davvero mobilitati per sconfiggerlo: si è solo costruita una barriera (fatta di di soldati iracheni e curdi e di milizie, più le incursioni aeree) per impedirgli di arrivare alle regioni irachene ricche di petrolio, lasciandolo però libero di devastare la Siria in nome della lotta contro Assad, oltre a consentirgli di occupare la parte dell'Iraq più popolata di cristiani.