mercoledì 16 settembre 2015

Per capire bisogna anche ascoltare punti di vista "altri" ...

dalla pagina http://video.corriere.it/assad-attacca-europa-se-siete-preoccupati-migranti-smettete-appoggiare-terroristi/df114a18-5c5a-11e5-83f0-40cbe9ec401d?refresh_ce-cp

Assad attacca l'Europa: «Se siete preoccupati per i migranti smettete di appoggiare i terroristi» 

Il presidente siriano si scaglia anche contro gli USA: «Non accettano che siamo gli unici a combattere l'Isis sul campo» 

intervista e video

dalla pagina http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/assad-lascio-se-il-popolo-lo-chiede_2133662-201502a.shtml

Isis, responsabilità dell'Occidente - La Turchia e l'Occidente riforniscono i jihadisti di Jabhat Al Nusra e i terroristi dell'Isis, che combattono in Siria, di armi, soldi e volontari: per il presidente siriano Bashar Al Assad "è un dato di fatto". Ciononostante, il leader siriano, in un'intervista ai media russi, si dice pronto a cooperare con l'Occidente nella lotta al terrorismo, perché i Paesi occidentali "stando dalla parte dei terroristi non possono combattere il terrorismo da soli".

leggi anche

L'Isis sta vincendo? Non è vero...
da Famiglia Cristiana n. 27, 5 luglio 2015
30/06/2015  Per vincere bisogna che qualcuno combatta. Ma nessuno sta combattendo contro l'Isis. USA e Arabia Saudita sperano che i jihadisti abbattano il loro nemico Assad. E lasciano fare.

Non è vero che l’Isis sta vincendo. Anzi: guardiamoci da coloro che lo dicono. Perché si vince contro qualcuno o qualcosa. Mentre nessuno si batte per sconfiggere l’Isis. Nata in Iraq (il nome del suo capo, Al Baghdadi, vuol dire appunto “di Baghdad”) nel periodo in cui gli sciiti iracheni erano bersagliati dagli attentati, cresciuta in Siria nella lotta contro il regime sciita degli Assad, la milizia è stata aiutata in ogni modo da Paesi come Arabia Saudita, Turchia, Kuwait, Qatar e USA.

L’autorevole Brookings Institution ha calcolato che la sola amministrazione Obama ha investito un miliardo di dollari nei gruppi anti-Assad e partecipato all’addestramento di circa 10 mila combattenti. Nemmeno  quando l’Isis ha occupato  un terzo dell’Iraq ci si è davvero mobilitati per sconfiggerlo: si è solo costruita una barriera (fatta di di soldati iracheni e curdi e di milizie, più le incursioni aeree) per impedirgli di arrivare alle regioni irachene ricche di petrolio, lasciandolo però libero di devastare la Siria in nome della lotta contro Assad, oltre a consentirgli di occupare la parte dell'Iraq più popolata di cristiani.

continua