domenica 17 aprile 2016

16 APRILE GIUBILEO CON GLI AMMINISTRATORI

da La Voce dei Berici, Domenica 17 aprile 2016, p. 2

Campanile e Municipio per il bene comune

Il giubileo è come un grande “arresto” del mondo. Purtroppo è diventato solo un fatto “spirituale”, come se il restauro dell’anima fosse l’unica cosa che Dio chiede. Invece la Bibbia dice che Dio vuole il restauro dei processi concreti del vivere

La Bibbia collega il giubileo al debito (la legge giubilare, avviata dal suono di un corno, la troviamo in Lev 25). Il debito che un ebreo accumula nella sua vita non può schiacciarlo per sempre.
Ogni 50° anno tutto viene fermato. La macchina della storia ha un pulsante a disposizione: “Spegni!” Ma non è un pulsante automatico, ci vogliono uomini e donne a maneggiarlo. Ed è Dio stesso che comanda questa legge di sopravvivenza: ogni 50° anno ti fermerai, fermerai la fatica della terra (non la coltiverai), fermerai tutte quelle incrostazioni che non si scrostano da sole.
Il giubileo è come un grande “arresto” del mondo. Purtroppo è diventato solo un fatto “spirituale”, come se il restauro dell’anima fosse l’unica cosa che Dio chiede. Invece la Bibbia - terribilmente concreta - dice che Dio vuole il restauro dei processi concreti del vivere.
In questo “restauro” globale del mondo e degli uomini (gli schiavi godevano di un indulto giubilare … veniva restaurata la loro liberazione, la loro dignità) Dio non prevede che siano i governanti, il re, gli amministratori a mettere in atto il giubileo. Leggendo Levitico 25, un testo molto elaborato e quasi pedante nello stabilire le regole giubilari, troviamo una cascata di “tu” e di “voi”.
Il giubileo nasce da un dialogo di Dio con ogni ebreo che si dice credente: un dialogo personale con ciascuno (“tu”) e un dialogo popolare con tutta la comunità (“voi”).
La Bibbia precisa tre compiti giubilari: “Tu” conterai gli anni … “tu” farai echeggiare il corno, infine “voi” dichiarerete Santo il 50° anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Fare di conto, soffiare l’avviso, dichiarare che sarà liberazione per tutti e per tutto.
Contare gli anni sta a significare che il tempo non è un susseguirsi casuale (fortunato o infelice) da subire. “Tu” conterai! Ti darai dei ritmi, dei tempi, delle scadenze. Avrai una “agenda”. In secondo luogo userai il fiato per lanciare un segnale, una tromba, un suono di allarme per chi crede di essere al sicuro, e un suono di godimento per chi non ha più niente di sicuro. Infine la dichiarazione di un anno di liberazione: farete circolare ovunque la parola giubilare: sei libero! Una parola da dire alla terra, da dire agli schiavi, da dire a tutte le proprie fi ssazioni.
Perché un giubileo con i politici? Per prima cosa per ricordare a tutti che siamo persone (“tu”) e che le responsabilità di amministrare un territorio, una comunità, dei cittadini è un onore! L’onore di uscire dalla propria vita privata per diventare pubblici.
Il giubileo biblico, in sintesi, lo potremmo definire l’amministrazione del tempo, delle regole, dei ritmi, degli spazi. Se ciascuno va per conto suo, e lo fa senza fermarsi, rischierà di essere travolto e di travolgere.
Il secondo motivo per cui un giubileo con i politici può essere una buona occasione è che chi amministra ha bisogno di fare i conti, ha bisogno di un colpo di fiato, ha bisogno di dichiarare, ma anche che gli sia dichiarato qualcosa.
Non è male che chi amministra ritrovi la propria libertà di restituire alla amministrazione pubblica un volto più pulito, più trasparente, più collaborativo, più disinteressato, più sincero. In una parola potremmo dire che la città e chi la governa hanno bisogno di dialogo come energia di liberazione.
Don Matteo Pasinato 

LEVITICO 25 

Conterai
sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di qua-rantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese,
farai echeggiare
il suono del corno; nel giorno dell’espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra.
Dichiarerete
santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà.