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Magazzini Prix, Cgil, Filt e Filcams: solo una buona contrattazione può garantire i lavoratori degli appalti
Cgil Vicenza
Torna di attualità il tema degli appalti in
provincia di Vicenza. Questa è la posizione della Cgil e delle due
categorie che rappresentano i lavoratori (Filt e Filcams): "Come si sta
vedendo anche in questi giorni, ma non è una caso isolato quello della
catena Prix, nei cambi di appalto a farne le spese sono i lavoratori
delle Cooperative di merci e logistica occupati nei magazzini. Sono
lavoratori e lavoratrici molto esposti sul piano contrattuale, molte
volte costretti a lavorare privi di tutele, talvolta soci più o meno
consapevoli, spesso immigrati.
Per essi la contrattazione collettiva deve essere obbligatoria, come recitano i Contratti nazionali, e non una eventualità.Questi lavoratori vengono coinvolti in numerosi cambi di appalto, dove spesso le aziende Cooperative che si succedono cambiano solo il nome, ma mantengono la medesima gestione: ad ogni cambio di appalto, però, vengono messe in discussione le tutele ed il salario, con l’uso dei regolamenti interni in deroga negativa rispetto ai contratti. Una gara al ribasso. Per i lavoratori, ovviamente. Vantaggiosa per i committenti.
E’ urgente e necessario che la contrattazione diventi prassi e non eccezione, con un obiettivo primario: la tutela occupazionale. Nella contrattazione collettiva deve essere inserita la ‘clausola sociale’, ovvero la garanzia di continuità lavorativa in caso di cambio appalto. Ugualmente vanno riconosciuti i diritti derivanti da leggi e contratti, senza eccezioni.
L’entrata in vigore del “Jobs Act” ha di fatto peggiorato le tutele dei Lavoratori coinvolti nel cambio appalto, a farne le spese sono sopratutto gli addetti che operano nelle mense, nelle imprese di pulizia e nella vigilanza privata. Nei cambi di appalto i vecchi dipendenti, riassunti, devono subire l’applicazione del contratto “a tutele crescenti“ e talvolta perdono i diritti acquisiti.
Negli appalti “c’è bisogno di legalità”. Non è più sostenibile la politica del massimo risparmio, perché tutto si scarica sulla pelle dei lavoratori.
I committenti
in questo hanno grandi responsabilità e per questo Filcams e Filt si
sono attivate: per cercare di creare un modello di relazioni sindacali
che miri ad un confronto preventivo, trasparente, che garantisca la
piena applicazione dei Contratti Collettivi e la tenuta occupazionale.
Auspicano la costituzione del tavolo permanente regionale, che tra le altre cose, miri ad identificare la cattiva cooperazione, quella che opera in violazione delle norme e non applica i contratti collettivi, al fine di evitare situazioni di dumping contrattuale e concorrenza sleale sulle spalle di chi lavora.
A Vicenza c’è un Osservatorio istituzionale sulla cooperazione presso la Direzione provinciale del lavoro: va riattivato e messo al lavoro!
Per questa via (il rispetto della contrattazione e delle regole) si possono tutelare meglio le persone e non arrivare a sterili contrapposizioni.
Gli strumenti ci sono. Bisogna utilizzarli. Chi non lo fa si assume una grande responsabilità".
Auspicano la costituzione del tavolo permanente regionale, che tra le altre cose, miri ad identificare la cattiva cooperazione, quella che opera in violazione delle norme e non applica i contratti collettivi, al fine di evitare situazioni di dumping contrattuale e concorrenza sleale sulle spalle di chi lavora.
A Vicenza c’è un Osservatorio istituzionale sulla cooperazione presso la Direzione provinciale del lavoro: va riattivato e messo al lavoro!
Per questa via (il rispetto della contrattazione e delle regole) si possono tutelare meglio le persone e non arrivare a sterili contrapposizioni.
Gli strumenti ci sono. Bisogna utilizzarli. Chi non lo fa si assume una grande responsabilità".