Il Sinodo dell'Amazzonia dell'ottobre 2019 - Ansa |
Il 29 giugno è nata così ufficialmente la Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia. Una “buona notizia” in questi tempi bui per il pianeta e per la regione, tanto ferita dal Covid: i contagi sfiorano il mezzo milione e le vittime sono oltre tredicimila. «La Conferenza fa parte dei nuovi cammini aperti dal Sinodo amazzonico. Nel processo di costruzione siamo stati animati dal nostro caro papa Francesco: lui stesso ha suggerito il nome», racconta il cardinale Claudio Hummes, presidente della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam), eletto alla guida del nuovo organismo al termine di tre giorni di assemblea celebrata via Web a causa della pandemia.
All’incontro hanno partecipato rappresentanti della Santa Sede - i cardinali Lorenzo Baldisseri, Marc Ouellet, Luis Tagle e Micheal Czerny -, e della Chiesa del Continente - a partire dal presidente del Consiglio episcopale latinoamericano, Miguel Cabrejos -, nonché altre realtà ecclesiali e tre rappresentanti dei popoli indigeni. Una pluralità armonica che si riflette nella configurazione - approvata all’unanimità - del nuovo organismo. Affiancherà il cardinale Hummes come vicepresidente David Martínez de Aguirre, vicario episcopale di Puerto Maldonado e segretario al Sinodo. Eugenio Coter, vescovo di Pando, in Bolivia, rappresenterà al suo interno, nel Comitato esecutivo, le Conferenze episcopali della regione insieme alle presidenze del Celam, della Rete ecclesiale pan amazzonica (Repam) della Conferenza latinoamericana dei religiosi (Clar) e della Caritas latinoamericana.
Rilevante la scelta di inserire nella Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia tre rappresentanti indigeni: due laici - Patricia Gualinga e Dario Siticonatzi, rispettivamente dei popoli Sarayaku e Ashaninka - e suor Laura Vicuña, del popolo Kariri. L’istanza per la sua creazione emersa con forza durante i lavori dell’Assemblea sinodale. Ed era stata espressa nel Documento finale per promuovere «la sinodalità fra le Chiese della regione», aiutare «a delineare il volto amazzonico di questa Chiesa» e continuare «a trovare nuovi cammini per la missione evangelizzatrice», si legge al punto 115. Affermazioni accolte dal nuovo organismo che nasce nel seno Celam, ascritto alla sua presidenza, ma autonomo. E si propone - nel solco di quanto indicato da papa Francesco in Querida Amazonia - di contribuire all’incarnazione del Vangelo nella regione per «aprire strade all’audacia dello Spirito», avendo fiducia e permettendo concretamente «lo sviluppo di una cultura ecclesiale propria, marcatamente laicale», come si legge nell’Esortazione.
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