Rapporto Gimbe in Senato, in crisi anche per sprechi, fondi integrativi e Lea fantasma
Un definanziamento che ha sottratto alla sanità pubblica circa 28 miliardi dal 2010 al 2019, cure essenziali non garantite a tutti, sprechi e la progressiva crescita di fondi integrativi per ammortizzare la spesa privata per la salute. Questo mix di 4 fattori sta "facendo cadere a pezzi il Servizio Sanitario Nazionale". E' la denuncia che arriva dal quarto Rapporto della Fondazione Gimbe sulla Sostenibilità dell'Ssn, presentato oggi in Senato. "Nel periodo 2010-2019 sono stati sottratti al Ssn 37 miliardi - precisa il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta - e, parallelamente, l'incremento del fabbisogno sanitario nazionale è cresciuto di quasi 9 miliardi", con una differenza di 28 miliardi e "con una media annua di crescita dello 0,9%, insufficiente anche solo a pareggiare l'inflazione (+1,07%)".
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Rapporto Gimbe 2019: “Sanità
pubblica cade a pezzi e si avvia in silenzio verso la privatizzazione. In 10 anni tagliati 37
mld. Senza un disegno politico sarà il disastro”. Grillo: “Basta balletti
sui fondi. Serve certezza”
Fotografia impietosa nel 4° report della Fondazione
sullo stato del Ssn. “Troppi Lea garantiti solo sulla carta, sprechi,
inefficienze e chiari segnali di privatizzazione rendono infausta la prognosi
del servizio sanitario nazionale. Senza un adeguato rilancio il disastro
sanitario, sociale ed economico è dietro l’angolo, ma negli ultimi 10 anni
nessun esecutivo ha avuto il coraggio di mettere la sanità pubblica al centro
dell’agenda politica, né i cittadini sono mai scesi in piazza per difendere un
fondamentale diritto costituzionale”. Da Gimbe le proposte per evitare la
“catastrofe”.