Un atteggiamento di dialogo e di rispetto tra le diversità. È quello assunto dalla Chiesa Vicentina e annunciato con una nota ufficiale, rispetto alla manifestazione ‘Vicenza pride’, in programma il corrente sabato e alle relative contromanifestazioni.
« Il rispetto di ogni uomo e di ogni donna e l’accoglienza
delle gioie e delle fatiche di ciascuno rappresentano per ogni cristiano i
valori fondamentali della convivenza umana – scrive la Diocesi nella nota a
firma di don Flavio Marchesini, direttore dell’Ufficio per la pastorale
familiare e di don Matteo Zorzanello, direttore del’Ufficio per la pastorale
sociale e del lavoro -. A partire da tale convinzione, la Chiesa vicentina,
fedele al Vangelo e al Magistero, cerca di porsi accanto ad ogni situazione esistenziale
e sociale che interpella il territorio in cui vive, adoperandosi per la ricerca
del bene comune, per il dialogo e il positivo confronto tra le diversità ».
«Come già avvenuto nel 2013 – prosegue la nota -, con questo
atteggiamento la Diocesi di Vicenza desidera porsi anche in riferimento alla
manifestazione del “Vicenza pride” in programma sabato 15 giugno in città. La
Costituzione del nostro Paese garantisce peraltro la libertà di espressione ad
ogni persona e realtà sociale e dunque anche tale evento deve essere rispettato
al di là delle legittime convinzioni personali».
«Come Diocesi – afferma la nota -, riconosciamo tale libertà
e ci auguriamo che la stessa manifestazione possa essere attenta a rispettare
le differenti sensibilità culturali e religiose del popolo vicentino, dei suoi
luoghi pubblici e dei suoi simboli evitando ogni atteggiamento che potrebbe
risultare offensivo o irriverente».
«In questi anni, come indicato più volte dal Magistero (cfr.
ad esempio Amoris Laetitia n. 250), la Chiesa vicentina ha manifestato la sua
cura pastorale verso le persone omosessuali credenti. È questo un impegno che
proseguirà con la delicatezza e il rispetto necessari verso la sensibilità di
ciascuno per un autentico percorso di accompagnamento e di crescita umana e
cristiana».
«Nello stesso spirito rispettiamo anche le
contromanifestazioni programmate nel medesimo giorno in città, pur dichiarando
l’estraneità della Diocesi alla loro organizzazione.
Al di là dei contenuti espressi, riteniamo, peraltro, che le
modalità scelte non siano conformi ad uno stile evangelico e rischino di
alimentare conflittualità e atteggiamenti discriminatori. L’annuncio del
Vangelo, anche quello riguardante la famiglia – che per la Chiesa resta
comunque la comunità di vita e di amore tra un uomo e una donna, nella
reciprocità, fedeltà e apertura alla vita, fondata sul sacramento del
matrimonio – deve essere fatto “con dolcezza, rispetto e retta coscienza” (1 Pt
3, 17)».