sabato 9 settembre 2017

L’omaggio a Linda Zini, “serva buona e fedele”

Da La Voce dei Berici, Domenica 10 settembre 2017, p. 14


RICORDO

A 96 anni si è spenta una donna che è stata per molti esempio e riferimento di testimonianza credente nella chiesa e nella società


Don Grendele: «Ha saputo trafficare i talenti che il Signore le aveva affidato, moltiplicandoli anche, sapendo condividerli e farne partecipi gli altri»



Ci sono figure di donne e uomini che quando concludono la loro vita viene loro riconosciuto naturalmente da più parti la testimonianza e il servizio reso alla Chiesa e alla società.

È quello che è accaduto per Linda Zini, classe 1921, donna che ha vissuto con esemplarità la sua vocazione di laica credente, impegnata nell’Azione cattolica dal 1937, nelle Acli, nel sociale e in politica, nel lavoro e sul versante missionario. Sabato 2 settembre nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice (Saviabona) a Vicenza moltissime persone si sono ritrovate per ringraziare il Signore per il dono di questa donna e per darle l’ultimo saluto.

Nelle poche righe, che Linda Zini aveva lasciato come sue ultime volontà, aveva scritto: “Il mio funerale sia un momento di festa; i fiori siano pochi; tutto sia improntato a semplicità”. Poche parole che sono anche la sintesi di una vita.

Mons. Flavio Grendele che ha presieduto insieme a numerosi altri preti la celebrazione funebre, ha ricordato, nell’omelia, come Linda «in questi ultimi anni, ad ogni incontro non cessava di ripetere: “Il Signore è stato buono con me. Mi ha voluto bene e ha reso bella la mia vita”». «Non aveva più gli occhi per leggere; si stancava facilmente, ma ormai era diventata una “eucaristia” vivente. Trascorreva i suoi ultimi giorni nella gratitudine», ha commentato don Flavio.

Don Grendele ha quindi ricordato il suo dire “Sono pronta”, «quando, vedendo stringersi attorno a lei un cordone di fraternità e di solidarietà, ne ha chiesto il perché. “È l’ora dell’incontro”, ci siamo detti. E lei, fattasi seria, dopo un momento di silenzio, ha detto: “Sono pronta”. E di certo il Signore al suo “eccomi” ha risposto dicendole: “Vieni, serva buona e fedele”.

Sì, buona in primo luogo di quella bontà che giorno dopo giorno ha imparato da Dio. Il Vangelo era la sua passione; l’Eucaristia il suo nutrimento; la dedizione e il servizio all’uomo la sua divisa; la preghiera la sua forza. Come allora non ricordare – ha proseguito il celebrante - il suo amore per i poveri, la sua passione per la giustizia, la sua operosità per edificare una società più giusta e fraterna. Che hanno preso corpo dentro le esperienze più diverse: dall’impegno nell’immediato dopo guerra nella ricostruzione, nel sindacato, nel Consiglio comunale della Città, fino alla Consulta degli anziani nei suoi ultimi anni… Una passione per l’uomo che si è sempre coniugata con una grande passione per la Chiesa, e che ha preso corpo nelle Acli, negli anni difficili delle scissione, nell’Azione

Cattolica, di cui stata a lungo vicepresidente, nell’impegno missionario, che l’ha vista prima come volontaria in Burundi, per un progetto di promozione della donna, e poi come anima del gruppo missionario della sua parrocchia e della Commissione Diocesana».

«Cosciente di aver ricevuto molto - ha concluso don Flavio - ha saputo trafficare i talenti che il Signore le aveva affidato, moltiplicandoli anche, sapendo condividerli e farne partecipi gli altri. Non si è presentata al Signore a mani vuote e, ne siamo certi, si è sentita dire: “Vieni, serva buona e fedele, entra nella gioia del tuo Signore”».

Un ricordo particolare e affettuoso di questa donna che - come lei stessa disse in una intervista pubblicata nel terzo volume dell’Azione cattolica vicentina (Edizioni Messaggero Padova) - aveva nell’avvento del regno di Dio uno degli ideali della sua vita, è stato fatto dalla presidente diocesana di Azione cattolica Caterina Pozzato durante l’Assemblea diocesana di domenica scorsa. Pozzato ha richiamato «la “passione cattolica” con cui è vissuta questa donna vivace e intelligente. La ricordiamo con gratitudine e affetto: delegata diocesana Piccolissime, arrestata dai fascisti durante la guerra perché queste giovani studiavano il pensiero di Toniolo (e liberata grazie all’intervento di Zinato)». Tra i diversi impegni Pozzato ha richiamato la collaborazione con la Commissione terza età e sussidi formativi di Ac. «Era sempre un piacere ascoltarla » ha ricordato, poi, richiamando l’intervista di Zini ha ripreso alcune frasi, in particolare quando Linda affermò che “Ci veniva presentata la diffusione del regno non come l’andare in missione, ma come l’essere già qui oggi in missione, e perciò una presenza da apostoli negli ambiti culturali, nella scuola e nel lavoro”. “Se penso oggi, ormai ottantenne (l’intervista era stata fatta nel 2009) a quelle idee, sento che sono ancora vive e danno senso anche al mio non operare più, mi fanno ancora vibrare e tutto quello che succede nel mondo ha delle ripercussioni che mi tengono viva e mi fanno vivere nell’età anziana una giovinezza interiore: “Dio che rinnova la mia giovinezza” si diceva un tempo”.



Lauro Paoletto