DISCORSO
DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI
PARTECIPANTI AL 3° INCONTRO MONDIALE
DEI
MOVIMENTI POPOLARI
Aula
Paolo VI
Sabato, 5 novembre 2016
Sabato, 5 novembre 2016
In
questo nostro terzo incontro esprimiamo la stessa sete, la sete di
giustizia, lo stesso grido: terra, casa e lavoro per tutti.
[...]
Nel nostro ultimo incontro, in Bolivia,
con maggioranza di latinoamericani, abbiamo parlato della necessità di
un cambiamento perché la vita sia degna, un cambiamento di strutture;
inoltre di come voi, i movimenti popolari, siete seminatori di
cambiamento, promotori di un processo in cui convergono milioni
di piccole e grandi azioni concatenate in modo creativo, come in una
poesia; per questo ho voluto chiamarvi “poeti sociali”; e abbiamo anche
elencato alcuni compiti imprescindibili per camminare verso
un’alternativa umana di fronte alla globalizzazione dell’indifferenza:
1. mettere l’economia al servizio dei popoli; 2. costruire la pace e la
giustizia; 3. difendere la Madre Terra.
[...]
Ci
sono forze potenti che possono neutralizzare questo processo di
maturazione di un cambiamento che sia in grado di spostare il primato
del denaro e mettere nuovamente al centro l’essere umano, l’uomo
e la donna. Quel “filo invisibile” di
cui abbiamo parlato in Bolivia, quella struttura ingiusta che
collega tutte le esclusioni che voi soffrite, può consolidarsi e
trasformarsi in una frusta, una frusta esistenziale che, come
nell’Egitto dell’Antico Testamento, rende schiavi, ruba la
libertà, colpisce senza misericordia alcuni e minaccia costantemente
altri, per abbattere tutti come bestiame fin dove vuole il denaro
divinizzato.
Chi
governa allora? Il denaro. Come governa? Con la frusta della paura,
della disuguaglianza, della violenza economica, sociale, culturale e
militare che genera sempre più violenza in una spirale discendente
che sembra non finire mai. Quanto dolore e quanta paura! C’è –
l’ho detto di recente – c’è un terrorismo
di base che deriva dal
controllo globale del denaro sulla terra e minaccia l’intera
umanità. Di questo terrorismo di base si alimentano i terrorismi
derivati come il narco-terrorismo, il terrorismo di stato e quello
che alcuni erroneamente chiamano terrorismo etnico o religioso. Ma
nessun popolo, nessuna religione è terrorista! È vero, ci sono
piccoli gruppi fondamentalisti da ogni parte. Ma il terrorismo inizia
quando «hai cacciato via la meraviglia del creato, l’uomo e la
donna, e hai messo lì il denaro» (Conferenza
stampanel volo di ritorno
del Viaggio Apostolico in Polonia,
31 luglio 2016). Tale sistema è terroristico.
Quasi
cent’anni fa, Pio
XI prevedeva l’affermarsi di una dittatura economica globale
che chiamò «imperialismo
internazionale del denaro»
(Lett. enc. Quadragesimo
anno, 15 maggio 1931,
109). Sto parlando dell’anno 1931! L’aula in cui ora ci troviamo
si chiama “Paolo VI”, e fu Paolo
VI che denunciò quasi cinquant’anni fa, la «nuova forma
abusiva di dominio economico sul piano sociale, culturale e anche
politico» (Lett. ap. Octogesima
adveniens, 14 maggio
1971, 44). Anno 1971. Sono parole dure ma giuste dei miei
predecessori che scrutarono il futuro. La Chiesa e i profeti dicono,
da millenni, quello che tanto scandalizza che lo ripeta il Papa in
questo tempo in cui tutto ciò raggiunge espressioni inedite. Tutta
la dottrina sociale della Chiesa e il magistero dei miei predecessori
si ribella contro l’idolo denaro che regna invece di servire,
tiranneggia e terrorizza l’umanità.
[...]
La paura
viene alimentata, manipolata... Perché la paura, oltre ad essere un
buon affare per i mercanti di armi e di morte, ci indebolisce, ci
destabilizza, distrugge le nostre difese psicologiche e spirituali,
ci anestetizza di fronte alla sofferenza degli altri e alla fine ci
rende crudeli.
[...]
In
Amoris
laetitia cito un
compianto leader afroamericano, Martin Luther King, il quale sapeva
sempre scegliere l’amore fraterno persino in mezzo alle peggiori
persecuzioni e umiliazioni. Voglio ricordarlo oggi con voi; diceva:
«Quando ti elevi al livello dell’amore, della sua grande bellezza
e potere, l’unica cosa che cerchi di sconfiggere sono i sistemi
maligni. Le persone che sono intrappolate da quel sistema le ami,
però cerchi di sconfiggere quel sistema […] Odio per odio
intensifica solo l’esistenza dell’odio e del male nell’universo.
Se io ti colpisco e tu mi colpisci, e ti restituisco il colpo e tu mi
restituisci il colpo, e così di seguito, è evidente che si continua
all’infinito. Semplicemente non finisce mai. Da qualche parte,
qualcuno deve avere un po’ di buon senso, e quella è la persona
forte. La persona forte è la persona che è capace di spezzare la
catena dell’odio, la catena del male» (n. 118; Sermone
nella chiesa Battista di Dexter Avenue,
Montgomery, Alabama, 17 novembre 1957). Questo lo ha detto nel 1957.