[TiSA - Trade in Services Agreement: Accordo per il commercio di servizi]
ROMA, 20/09/2016 – Le peggiori
preoccupazioni della società civile vedono ancora una volta una
drammatica conferma grazie alle rivelazioni di stamattina ad opera di
Greenpeace Olanda, che ha desecretato alcuni testi consolidati del TiSA,
l’accordo segreto per la liberalizzazione dei servizi che coinvolge
Unione Europea, Stati Uniti e altri 21 Paesi del mondo. In totale, oltre
2 miliardi di persone subiranno gli impatti di questo immenso accordo.
Dall’analisi dei testi emerge che il TiSA minaccia direttamente l’ambiente e il clima
tramite l’introduzione della «technological neutrality», principio in
base al quale tutte le fonti energetiche dovranno essere trattate con lo
stesso riguardo. Gli Stati non potranno più, ad esempio, privilegiare
il fotovoltaico rispetto al petrolio o l’eolico al carbone. La
neutralità tecnologica è stata utilizzata per la prima volta nel 1996 in
ambito WTO (Organizzazione mondiale del commercio), ma soltanto
nell’accordo sulle telecomunicazioni. Se il TiSA la estenderà a tutto il
settore energetico, le ripercussioni saranno pesanti in termini di
politiche climatiche.
A livello più generale questo accordo, negoziato in totale segreto dal 2012,
ha l’obiettivo di fornire alle grandi imprese carta bianca per entrare
senza più barriere nei servizi pubblici e privati dei Paesi contraenti,
le cui economie contano per il 70% del Pil globale.
Questo significa che acqua, istruzione, dati personali, trasporti e molti altri servizi pubblici sono aperti alla concorrenza privata estera.
Inoltre, se il TiSA diventasse effettivo, le misure in esso contenute non potrebbero essere più scardinate o riviste. Le clausole standstill e ratchet bloccano ogni rinazionalizzazione o revisione in senso restrittivo delle liberalizzazioni.
«I TiSA Leaks permettono di confermare le preoccupazioni sollevate ripetutamente dalla società civile – dichiara Monica Di Sisto, portavoce della campagna Stop TTIP Italia
– Proprio come il TTIP e il CETA, anche questo accordo rappresenta un
attacco al cuore delle istituzioni democratiche e dei diritti civili nel
nome di un commercio globale sempre più sregolato e guidato da
interessi lontani dalle necessità delle persone. Per questo chiediamo al
governo di abbandonare il tavolo negoziale e di aumentare la
trasparenza sul negoziato finora condotto».
Proprio oggi [20.09] a Bruxelles scendono in piazza contro TTIP, CETA e TiSA sindacati e associazioni
di tutto il Belgio, dopo che tra Austria e Germania oltre 400 mila
persone hanno detto no all’agenda europea di liberalizzazioni fuori
controllo. Il 22 e 23 settembre, inoltre, la Campagna Stop TTIP Italia
sarà a Bratislava, in occasione del Consiglio informale dei Ministri al
Commercio europei per ribadire, in rappresentanza delle organizzazioni
italiane aderenti, il “no” a tutti i trattati-mostro. A questi
appuntamenti seguirà una nuova giornata di mobilitazione nazionale, dal
momento che l’autunno e l’inverno prossimo saranno decisivi per imporre
un cambiamento di direzione delle politiche economiche dell’Unione. Non
un passo indietro.
Campagna Stop TTIP Italia
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