[...] La vittoria della Brexit ha costretto a volgere lo sguardo verso un mondo che la globalizzazione ha lasciato nell’ombra. Ci si è accorti subito che i voti del leave venivano dalla campagna e dalle periferie e mostravano chiaramente i segni sociologici ed emotivi di classi meno agiate e meno culturalmente attrezzate e della paura (soprattutto anziana) per il futuro. Schierandosi per la Brexit queste aree sono venute allo scoperto, si sono fatte vive sottraendosi, con un clamore diventato assordante, a un anonimato scambiato, un po’ troppo sbrigativamente, per irrilevanza.
[...] Le zone lasciate in ombra si trasformano così in zone d’ombra tout court, secondo un processo che prende derive sociologiche – l’arretratezza culturale, la solitudine e la separatezza di aree lontane dai canoni di una modernità un po’ troppo disinvoltamente definita – trascurando bellamente tutto il resto. [continua]