UE-USA: Ttip, intervento congiunto dei vescovi europei e americani. “Mettere al centro i più poveri e vulnerabili”
UE-USA: Ttip, intervento congiunto dei vescovi europei e americani. Tre criteri: sostenibilità, precauzione, trasparenza
Vescovi Comece [Commissione degli episcopati della Comunità Europea]: "Chiesa, voce dei poveri"
Un trattato che “solleva una serie di problemi e di controversie” e
la Chiesa “deve far sentire la voce dei più deboli e dei più poveri in
Europa e nel mondo, nella misura in cui saranno interessati dall‘accordo
sul libero scambio”. Lo scrivono i vescovi europei della Comece (la
Commissione degli episcopati della Comunità Europea) che hanno deciso di
dedicare la loro Assemblea plenaria autunnale alla analisi del
Partenariato transatlantico su commercio ed investimenti (Transatlantic
Trade and Investment Partnership, TTIP) che è attualmente in corso di
negoziato tra gli Stati Uniti e l‘Unione Europea.
In un comunicato diffuso al termine della Assemblea plenaria dei
vescovi UE (che si è conclusa il 13 novembre scorso a Bruxelles NdR), la
Comece fa sapere che ad informare accuratamente i vescovi europei sul
contenuto preciso dei negoziati è stato il capo negoziatore per l‘Unione Europea per il TTIP, Garcia Bercero. Ad essere esaminati sono stati
anche gli elementi che sono stati esclusi dal Trattato (come gli ogm e
le denominazioni d‘origine), nonché le prossime fasi dei negoziati.
Dopo un esame del testo a 360 gradi, la Comece ha stimato che “al di
là delle questioni strettamente commerciali che solleva, il TTIP interroga la nostra identità europea e come tale identità possa
affermarsi e profilarsi nel mondo”.
“In sostanza, il TTIP – affermano i vescovi Ue – ha un effetto specchio sull‘Unione Europea e
obbliga gli europei a definire in più chiaramente la propria posizione
sulla scena mondiale e ad adottare una strategia commerciale e una
politica monetaria sostenibile in vista dei prossimi decenni che si
annunciano a crescita debole o zero”.
Questo è il motivo per cui la Comece ha deciso di elaborare un
documento che esprima la presa di posizione dell‘episcopato europei sul TTIP. “Questo documento metterà in evidenza le opportunità e formulerà
una serie di domande critiche lasciate in sospeso riguardo al progetto
di trattato. Il presente documento sarà reso pubblico e trasmesso ai
deputati europei, che saranno chiamati a confermare o meno il Trattato”.
Vari e diversi sono stati i punti di vista presentati in questi
giorni ai vescovi europei. L‘economista Pierre Defraigne, direttore
esecutivo della Fondazione Madariaga, ha presentato le sue riserve sul
Trattato e, in particolare, sul dubbio che possa “promuovere la crescita
economica e l‘occupazione nei Paesi dell‘UE”.
Da parte sua, Patrick O‘Sullivan, docente di etica degli affari, ha
messo in guardia contro gli attuali indicatori economici, che non
riflettono il reale sviluppo umano mentre Brian Mc Feeters, consigliere
economico presso l‘Ambasciata degli Stati Uniti verso l‘UE ha richiamato
le opportunità economiche che un tale trattato sarebbe per entrambe le
sponde dell‘Atlantico. E‘ intervenuto anche padre Joseph Komakoma,
segretario generale del Secam, che ha presentato le preoccupazioni dei
vescovi africani sul progetto di trattato. (R.P.)
Il documento originale in inglese: pdf
Le perplessità e gli argomenti sollevati riguardano in particolare:
Sostenibilità e precauzione; Protezioni del lavoro; Popolazioni indigene; Migrazioni; Agricoltura; Sviluppo sostenibile e cura della creazione; Diritti sulla proprietà intellettuale; Meccanismi sulla risoluzione delle dispute; Partecipazione.
Le perplessità e gli argomenti sollevati riguardano in particolare:
Sostenibilità e precauzione; Protezioni del lavoro; Popolazioni indigene; Migrazioni; Agricoltura; Sviluppo sostenibile e cura della creazione; Diritti sulla proprietà intellettuale; Meccanismi sulla risoluzione delle dispute; Partecipazione.