Reddito e aiuti per tutti, ristori per attività economiche e attività culturali, investimenti nella sanità e nei servizi pubblici: la Società della Cura ha elaborato un documento per rendere da subito disponibili 175 miliardi
Foto di Tamanna Rumee da Pixabay |
“Non è andato tutto bene. E continua a non andare nella direzione giusta. L’emergenza sanitaria prosegue e la crisi economica, dentro una crisi ecologica globale, rende più profonde le diseguaglianze sociali, culturali e di genere.
Le politiche sinora adottate hanno approfondito la disgregazione delle relazioni sociali, hanno reso ancora più odiosa e crudele la gerarchia fra vite degne e vite da scarto, hanno costretto le persone a scegliere fra diritto al reddito e diritto alla salute, hanno discriminato tra chi ha accesso a cure e reddito e chi ne è escluso” le parole dei portavoce.
Le misure proposte
I promotori propongono innanzitutto di recuperare 47 miliardi attraverso 4 “misure di emergenza”:
- una Tassa Patrimoniale da 25 miliardi, tassa straordinaria del 0,5% sulla ricchezza patrimoniale compresa fra i 500mila e 1 milione di euro; del 2% su quella compresa fra 1 milione e 100 milioni di euro; del 3% sulla ricchezza patrimoniale compresa fra 100 milioni e 1 miliardo; del 5% su quella superiore al miliardo di euro.
- una Tassa ‘Paperoniale’ da 10 miliardi, tassa straordinaria del 3% su tutti i portafogli finanziari con valore superiore a 880.000 euro, ovunque detenuti, da persone fisiche o giuridiche aventi cittadinanza italiana al momento dell’entrata in vigore
- una Web Tax da 8 miliardi, un’aliquota del 30% per società con un ammontare complessivo di ricavi annui non inferiore ai 500 milioni di euro e un ammontare di ricavi da servizi digitali non inferiori ai 2,5 milioni di euro
- una tassa sulle Transazioni finanziarie da 4 miliardi, tassa con aliquota differenziata dal 0,1 al 0,8% a seconda della natura più o meno speculativa dello strumento finanziario utilizzato, da applicare a tutte le transazioni finanziarie (scambi di azioni, obbligazioni, scambi valutari e contratti derivati) sia sui mercati regolamentati che over the counter (OTC).
A queste si aggiungono l’abrogazione dei sussidi dannosi per l’ambiente (23,2 miliardi/anno), la cancellazione delle grandi opere inutili (30 miliardi) e dell’onerosa e crudele esternalizzazione delle frontiere (500 milioni), la riduzione drastica delle spese militari (10,8 miliardi/anno), l’utilizzo come ‘cassa’ dei fondi dei nostri risparmi presso Cassa Depositi e Prestiti (63,5 miliardi)
Gli investimenti possibili
Il totale delle risorse “liberate” ammonterebbe a 175 miliardi, da poter essere utilizzate subito per un reddito per tutti (15 miliardi) nella direzione di un reddito universale; aiuti per tutti (15 miliardi) con il divieto dei distacchi delle utenze, il blocco degli sfratti e l’estensione dei buoni spesa; ristori per piccole attività economiche (10 miliardi); ristori per attività associative, culturali e sportive senza fini di lucro (10 miliardi); blocco dei licenziamenti per tutto il 2021; risorse per il Servizio Sanitario Nazionale pubblico (40 miliardi); risorse per la scuola pubblica (30 miliardi); fondi per un trasporto pubblico locale in sicurezza e qualità (30 miliardi); risorse per le politiche social (25 miliardi).
La richiesta di un confronto
Le organizzazioni chiedono l’apertura di un confronto pubblico e trasparente nel Paese, con il coinvolgimento attivo di tutte le persone e le realtà sociali, per avviare, anche in vista dell’arrivo dei fondi europei, un piano di radicale conversione ecologica, sociale, economica e culturale della società. Per questo, in più di 15 città italiane, attiviste e attiviste della Società della Cura il 22 dicembre scenderanno in piazza e consegneranno simbolicamente un “Dono di Natale” da 175 miliardi al Governo nazionale e agli Enti locali per misure di emergenza nella crisi. Perché nessuno venga lasciato indietro.
Qui il testo integrale del “Dono” https://societadellacura.blogspot.com/…/il-nostro-dono…#COVID19