martedì 7 febbraio 2017

Perché Hit Show a Vicenza non si comporta come IWA a Norimberga?

Nota della segreteria della Commissione diocesana di pastorale sociale: lavoro, giustizia e pace, cura del creato 

della Diocesi di Vicenza


Abbiamo visitato la pagina - del sito web https://www.iwa.info/en/visitors/admission - rivolta ai visitatori della IWA OutdoorClassics, una fiera che si tiene a Norimberga da oltre 40 anni, dedicata alle armi e settori connessi.

Da quella pagina abbiamo scaricato il file pdf in italiano che spiega i criteri di ammissione; criteri che di seguito riportiamo, evidenziandone alcuni aspetti: 

INFORMAZIONI PER L’AMMISSIONE COME VISITATORI PROFESSIONALI

Il salone IWA OutdoorClassics è riservato esclusivamente agli operatori del settore.
Per questo motivo all’acquisto del biglietto d’ingresso vi viene chiesto di comprovare l’appartenenza al settore come visitatore professionale.
L’ingresso alla fiera non è consentito a bambini e ragazzi sotto i 18 anni.


Per visitatori professionali si intende chi opera nei seguenti settori:
[segue un dettagliato elenco...]

I visitatori privati non sono ammessi!
Tra questi rientrano anche cacciatori, tiratori, membri di associazioni di caccia e tiro e tutte le persone che non operano a livello professionale nei settori sopra elencati.



Perché Hit Show a Vicenza non adotta il codice di condotta di IWA di Norimberga?

Hit Show, a differenza della fiera IWA delle armi di Norimberga, è aperto:
(a) al pubblico, invece che solo agli operatori del settore
(b) ai minori, purché formalmente accompagnati da un adulto.

Ma chi ha visitato la mostra, ha di fatto visto minori che maneggiavano armi...
Armi per il tiro al bersaglio, armi per difesa personale, armi per la caccia, alcune armi in dotazione alle forze dell'ordine ma utilizzabili per difesa personale, armi da collezione... sono tutte insieme. Già questo fatto in sé è diseducativo e fuorviante per chiunque e in particolare per i giovani e per minori... 

Sembra proprio una operazione ideologica e culturale, prima ancora che di marketing e commerciale, per:
(1) far passare l'idea che la "difesa personale" vada promossa, incoraggiata e favorita; invece di favorire la cultura nonviolenta del dialogo, della interazione, della solidarietà... [forse o sicuramente?] è meglio armarsi!
(2) avvicinare bambini e ragazzi alle armi: saranno i clienti di domani!



da La Voce dei Berici, Domenica 5 febbraio 2017, p. 15

Hit Show si avvicina ma...

Dopo l’oro, la polvere da sparo. Dall’11 al 13 febbraio la Fiera di Vicenza ospiterà Hit Show, salone internazionale dedicato alla caccia, al tiro sportivo, alla difesa personale (individual protection) e alla cinofilia venatoria . L’evento ha l’ambizione di diventare una delle principali fiere europee del settore. L’appuntamento, che lo scorso anno ha richiamato 36 mila visitatori, è però “al centro del mirino” della Commissione diocesana per la pastorale sociale e del lavoro, coordinata da don Matteo Pasinato. La commissione ha espresso più volte la preoccupazione per l’impatto diseducativo dell’evento, visto che ai minori, formalmente, il regolamento della Fiera impedisce di toccare le armi, ma la responsabilità è lasciata ai genitori. Con il risultato che è frequente vedere, durante le esposizioni, minori che maneggiano pistole e fucili. Altro punto sollevato dalla Commissione è la mancata distinzione tra armi per la difesa personale e per la caccia.
Con queste premesse, don Matteo Pasinato, durante un convegno pubblico promosso dal Comune di Vicenza lo scorso ottobre, ha proposto l’istituzione di un tavolo etico con lo scopo di radunare tutti i portatori di interesse per riflettere sul tema educativo e come si possano veicolare messaggi contro la violenza in un evento del genere. La proposta, però, non ha avuto seguito. 
A inizio anno, la Commissione per la pastorale sociale ha diffuso una lettera aperta, pubblicata anche dal nostro settimanale, chiedendo un regolamento chiaro sui minori a Hit Show, firmata da una ventina di associazioni e movimenti anche del mondo cattolico, vicentine e non.
A.fri. 
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