dalle pagine
- https://www.change.org/p/la-pace-ha-bisogno-di-te-sostieni-la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale/u/18286745?tk=lr35NUdmC2rpga7YO1vQcz1T0YoHMvUEF69XfHWq2mo
- http://www.sinistratoscana.it/approvata-mozione-si-toscana-a-sinistra-per-il-rispetto-del-trattato-di-non-prolificazione-nucleare/
Approvata oggi in Consiglio Regionale una mozione di Sì Toscana a
Sinistra per richiedere al Governo di rispettare il Trattato di
non-proliferazione delle armi nucleari e, attenendosi a quanto esso
stabilisce, far sì che gli Stati Uniti rimuovano immediatamente
qualsiasi arma nucleare dal territorio italiano e rinuncino a
installarvi le nuove bombe B61-12 e altre armi nucleari.
Le nuove bombe nucleari Usa B61-12 Stanno per arrivare in Italia. Lo
conferma da Washington, con prove documentate, la Federazione degli
scienziati americani. Una foto satellitare mostra che è stato effettuato
l’upgrade della base della U.S. Air Force ad Aviano e di quella di
Ghedi-Torre. Analoghi lavori sono stati effettuati nella base aerea
tedesca di Buchel, in altre due basi in Belgio e Olanda, e in quella
turca di Incirlic dove stanno per essere installate le B61-12. Non si sa
quante sarannno schierate in Europa e Turchia.
Secondo le ultime stime della Fas, gli Usa mantengono oggi 70 bombe
nucleari B61 in Italia (50 ad Aviano e 20 a Ghedi), 50 in Turchia, 20
rispettivamente in Germania, Belgio e Olanda, per un totale di 180.
Nessuno sa però con esattezza quante siano. Si sa però che quelle a
breve installate in Italia abbassano la soglia nucleare, ossia rendono
più probabile il lancio di un attacco nucleare dal nostro paese e lo
espongono quindi a una rappresaglia nucleare. All’uso di tali armi
nucleari vengono addestrati piloti italiani, nonostante l’Italia abbia
ratificato il Trattato di non-proliferazione che la «impegna a non
ricevere da chicchessia armi nucleari, né il controllo su tali armi,
direttamente o indirettamente».
Un ultimo fatto conferma quale sia il rapporto Usa-Italia: stanno per
arrivare alla base di Amendola in Puglia, probabilmente l’8 novembre, i
primi due dei 90 caccia F-35 della statunitense Lockheed Martin, che
l’Italia si è impegnata ad acquistare. Il costo della partecipazione
dell’Italia al programma F-35, quale partner di secondo livello, è
ufficialmente quantificato nella Legge di stabilità 2016: 12 miliardi
356 milioni di euro di denaro pubblico, più altre spese per le continue
modifiche al caccia che ancora non è pienamente operativo e necessiterà
di continui ammodernamenti. Nonostante ciò – conferma Analisi Difesa –
l’Italia avrà una «sovranità limitata» sugli stessi F-35 della propria
aeronautica. Una legge statunitense vieta che i «dati di missione» (i
software di gestione dei sistemi di combattimento dei caccia) siano
comunicati ad altri. Saranno dunque gli Usa a controllare gli F-35
italiani, predisposti per l’uso delle nuove bombe nucleari B61-12 che il
Pentagono schiererà contro la Russia, al posto delle attuali B-61, sul
nostro territorio «nazionale».
Mozione
“Per il rispetto del Trattato di non proliferazione nucleare”
IL CONSIGLIO REGIONALE
Ricordato che – secondo i dati forniti dalla
Federation of American Scientists (FAS), Federazione degli scienziati
americani – l’Italia custodisce il più alto numero di armi nucleari
statunitensi schierate in Europa, 70 ordigni B-61 su un totale di 180,
presenti nelle basi militare di Ghedi – Torre e di Aviano;
Ricordato che è stata ufficialmente autorizzata dalla National
Nuclear Security Administration (Nnsa) la B61-12, nuova arma con una
testata nucleare dalla potenza media pari a quella di quattro bombe di
Hiroshima;
Ricordato che foto satellitari, pubblicate dalla FAS, mostrano le
modifiche già effettuate nelle basi di Aviano e Ghedi-Torre per
installarvi le B61-12.
Ricordato che l’Italia, che fa parte del Gruppo di pianificazione
nucleare della Nato, mette a disposizione non solo il suo territorio per
l’installazione di armi nucleari, ma anche piloti italiani che –
dimostra la FAS – sono addestrati all’attacco nucleare sotto comando Usa
con i cacciabombardieri Tornado schierati a Ghedi;
Ricordato che anche i previsti caccia F-35 destinati all’aeronautica
italiana saranno integrati, come annunciato dall’U.S. Air Force, con la
B61-12;
Considerato che in tal modo sarebbe violato il Trattato di
non-proliferazione delle armi nucleari, firmato nel 1969 e ratificato
nel 1975, il quale all’Art. 2 stabilisce: «Ciascuno degli Stati
militarmente non nucleari, che sia Parte del Trattato, s’impegna a non
ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari
esplosivi, né il controllo su tali armi e congegni esplosivi,
direttamente o indirettamente»;
Considerato che tali nuovi armamenti abbasseranno ulteriormente la soglia nucleare, rendendo più probabile un attacco atomico;
Considerato che con la presenza simultanea sul territorio di B61-12,
F-35 e della stazione Muos (Mobile User Objective System, sistema di
telecomunicazioni satellitari della Marina militare degli Stati Uniti
d’America), l’Italia, in un preoccupante quadro di corsa al riarmo
atomico, diventa un bersaglio prioritario di un’eventuale rappresaglia
nucleare.
IMPEGNA LA GIUNTA
A richiedere al Governo di rispettare il Trattato di
non-proliferazione delle armi nucleari e, attenendosi a quanto esso
stabilisce, far sì che gli Stati Uniti rimuovano immediatamente
qualsiasi arma nucleare dal territorio italiano e rinuncino a
installarvi le nuove bombe B61-12 e altre armi nucleari.