sabato 2 gennaio 2016

Persone in fuga, alla ricerca di una vita migliore

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Dal Dossier Statistico Immigrazione 2015 
http://www.dossierimmigrazione.it/docnews/file/Scheda%20Dossier%202015(4).pdf 

Nel 2014, per la prima volta, il numero mondiale di migranti forzati ha sfiorato i 60 milioni (59.965.888), con un aumento annuo di 8 milioni. Di essi, i due terzi sono costituiti da sfollati interni (38 milioni secondo il Norwegian Refugee Council) e il restante terzo da richiedenti asilo e rifugiati (rispettivamente 1,8 e 20 milioni), includendo tra questi ultimi anche 5,6 milioni circa di palestinesi (dal 1949 sotto il mandato dell’Unrwa). Il maggiore aumento ha riguardato i richiedenti asilo (+54,3%) e i rifugiati (+22,9%). Nel 2015 la Siria è divenuta il principale paese di origine di questi ultimi (3,9 milioni, da aggiungere ai 7,6 milioni di sfollati interni), superando l’Afghanistan (2,6 milioni) e la Somalia (1,1 milioni).
  • Migrante: persona che passa da un Paese all'altro (spesso il viaggio include più tappe) alla ricerca di una vita migliore di quella che si lascia alle spalle, di una sistemazione più stabile, che non sempre viene raggiunta
  • Profugo: persona in fuga dal proprio Paese per colpa di disastri meteorologici, ecologici, desertificazione del suolo o innalzamento del livello delle acque; oppure persona costretta ad abbandonare il proprio Paese in seguito a eventi bellici, invasioni, rivolte o persecuzioni...
Spesso la differenza reale fra chi è “profugo” – “rifugiato” o “migrante economico” è sottile e fumosa… spesso inesistente…Al di là dell'etichetta, della categoria sociologica, siamo tutti innanzitutto persone, che vivono sullo stesso pianeta...



Dalla voce “Rotte di migranti nel Mediterraneo” in Wikipedia 
Le rotte principali sono una decina.

La rotta più antica collega la costa del Marocco alla Spagna, attraverso lo stretto di Gibilterra, e si è andata dilatando negli anni, al punto che oggi molte imbarcazioni partono direttamente dalla costa oranese dell'Algeria, sempre verso l'Andalusia e, talora, verso le isole Baleari. La Spagna è interessata da una seconda rotta, quella che parte dalla costa atlantica africana (Marocco, Sahara occidentale, Mauritania, Senegal, Gambia e Guinea) fino all'arcipelago delle isole Canarie.

Nel Mediterraneo centrale le rotte sono quattro. La più battuta parte dalle coste occidentali libiche, tra Tripoli e Zuara, puntando verso Lampedusa, la Sicilia e Malta.

Parallele a questa, altre due rotte collegano il litorale tunisino, tra Sousse e Monastir, a Lampedusa, e la costa nord tra Biserta e Capo Bon a Pantelleria.

Dall'Egitto partono invece alcuni dei pescherecci che giungono in Sicilia orientale e in Calabria.

Infine, a partire dal 2006, una nuova rotta collega Algeria e Sardegna, partendo dalla costa nei pressi della città di Annaba.

In passato era invece Malta a costituire un importante punto di passaggio. Migliaia di migranti si stanziavano ogni anno sull'isola con un visto turistico e da lì venivano imbarcati clandestinamente verso le coste siciliane.

Nel Mediterraneo orientale, infine, le rotte marittime collegano la costa della Turchia alle vicine isole greche del Mar Egeo, in particolare Samo, Mitilene, Chio, e Farmakonisi. Sull'isola greca di Creta, invece, in misura minore, arrivano imbarcazioni salpate dalla costa egiziana.

Alla fine degli anni novanta e inizio duemila, migliaia di profughi Curdi salpavano direttamente dalle coste turche verso la Calabria. Una rotta che ancora nel 2007 ha portato un migliaio di persone sulle coste della Locride. Sulla rotta che negli anni novanta collegava l'Albania alla Puglia invece, non hanno mai viaggiato migranti.

[…] I flussi migratori nel Mediterraneo danno vita a un giro d'affari illecito di centinaia di milioni di euro l'anno. Il prezzo dei viaggi varia da frontiera a frontiera, aggirandosi tra i 500 e i 2.000 dollari... 

Le rotte e i flussi di migranti e profughi di cui siamo diretti testimoni in Italia sono strettamente collegati a complesse situazioni geo-politiche e a vari conflitti in atto in vari Paesi dell'Africa e nel Vicino Oriente; conflitti (e interessi perlopiù taciuti) che coinvolgono Paesi dell'Occidente.
Vedremo alcuni esempi: