video: TTIP libero scambio o attacco alla Democrazia?
Stop TTIP: raggiunti i tre milioni di firme, l’Europa si mobilita contro i trattati di libero scambio
dalla pagina web de Il Sole 24 ORE 14 settembre 2015
Monica Di Sisto, vice presidente di Fair Watch, sostiene che «il Ttip è una sorta di cavallo di Troia degli Stati Uniti: aprirà le porta all’export americano di materie prime agricole, con danni non quantificabili dell’agricoltura europea, assolutamente non in grado di competere con i costi di produzione, più bassi, delle imprese americane. Secondo i documenti ufficiali, l’abbattimento del 75% delle barriere non tariffarie porterà a una crescita dell’export europeo del 60% e una del 120% degli Usa».
E’ credibile che Bruxelles persegua un accordo e poi ci perda?
«E’ scritto anche nei documenti ufficiali, il cui senso qualcuno ha completamente capovolto» assicura Di Sisto. Poi l’esponente di Fair Watch (che associa piccoli produttori, Slow food e diverse realtà) sottolinea che «desta preoccupazione anche l’aspetto della sicurezza del cibo. In Europa i controlli si effettuano lungo tutta la filiera; negli Usa sono concentrati all’import e, a campione, nella fase finale della produzione. L’onere di dimostrare che il cibo è cattivo spetta al consumatore. Un modello inaccettabile in Europa».
Per tutte queste ragioni i NO-TTIP hanno convocato una manifestazione europea da tenersi 15 ottobre a Berlino.
dalla pagina web de Il Sole 24 ORE 14 settembre 2015
Monica Di Sisto, vice presidente di Fair Watch, sostiene che «il Ttip è una sorta di cavallo di Troia degli Stati Uniti: aprirà le porta all’export americano di materie prime agricole, con danni non quantificabili dell’agricoltura europea, assolutamente non in grado di competere con i costi di produzione, più bassi, delle imprese americane. Secondo i documenti ufficiali, l’abbattimento del 75% delle barriere non tariffarie porterà a una crescita dell’export europeo del 60% e una del 120% degli Usa».
E’ credibile che Bruxelles persegua un accordo e poi ci perda?
«E’ scritto anche nei documenti ufficiali, il cui senso qualcuno ha completamente capovolto» assicura Di Sisto. Poi l’esponente di Fair Watch (che associa piccoli produttori, Slow food e diverse realtà) sottolinea che «desta preoccupazione anche l’aspetto della sicurezza del cibo. In Europa i controlli si effettuano lungo tutta la filiera; negli Usa sono concentrati all’import e, a campione, nella fase finale della produzione. L’onere di dimostrare che il cibo è cattivo spetta al consumatore. Un modello inaccettabile in Europa».
Per tutte queste ragioni i NO-TTIP hanno convocato una manifestazione europea da tenersi 15 ottobre a Berlino.