In fuga da casa, terra e lavoro per colpa di disastri meteorologici,
desertificazione del suolo o innalzamento del livello delle acque: sono
i migranti climatici. Un esercito sterminato, ma ancora senza un
adeguato riconoscimento e spesso identificati genericamente come
migranti economici. In realtà, denuncia un rapporto di Cespi, Focsiv e
WWF Italia, dal 1998 al 2014 oltre 157 milioni di persone (circa 25
milioni all’anno) sono stati costretti a spostarsi per eventi
meteorologici estremi: soprattutto tempeste, cicloni e alluvioni che
colpiscono molto di più dei terremoti.
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