venerdì 18 marzo 2022

Fermatevi!

dalla pagina https://www.laciviltacattolica.it/quaderno/4122/


Oggi, a nove anni dalla sua elezione, comprendiamo pienamente quanto giusta sia la definizione di «Terza guerra mondiale a pezzi» che il Pontefice ha coniato: una guerra progressiva, che coinvolge altri scenari insanguinati quali lo Yemen, la Siria, l’Etiopia, e che sembra inarrestabile.

L’appello di Francesco è alle coscienze davanti a un conflitto che non risparmia nessuno, neanche i bambini. E bisogna fermarsi perché l’escalation potrebbe condurre l’umanità in un vicolo cieco, dal quale sarà difficile uscire. Più crudele sarà la guerra, più il fiume di lacrime e sangue sarà in piena, più sarà tortuoso il percorso di una possibile riconciliazione. E sullo sfondo, per la prima volta, dopo la crisi cubana del 1962, appare lo spettro della minaccia atomica. Da qui la nostra scelta di gridare dalla nostra copertina: Fermatevi!

Ci ha colpito pure che Francesco abbia fatto esplicito riferimento alla Costituzione italiana per dire che chi ama la pace «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali» (art. 11).

Come cittadini e come credenti, gli scrittori de La Civiltà Cattolica si uniscono al suo appello e lo rilanciano, nella speranza di contribuire, con la loro voce – alla quale invitiamo i nostri lettori a unirsi –, a far tacere le armi. Fermatevi!

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dalla pagina https://www.laciviltacattolica.it/articolo/linvasione-dellucraina-da-parte-della-russia/ 

L’INVASIONE DELL’UCRAINA DA PARTE DELLA RUSSIA

Giovanni Sale   Quaderno 4122  pag. 521 - 551   Anno 2022   Volume I

Putin e l’Ucraina

Vladimir Putin non vuole essere ricordato come il Presidente che ha perso l’Ucraina, lo Stato più importante della vecchia Unione Sovietica e considerato dai nazionalisti russi la patria originaria della «nazione russa», la cosiddetta «Rus’ di Kiev». Nel 2014, «senza sparare un proiettile», ha invaso e annesso la penisola di Crimea e la sua importante base navale sul Mar Nero, donata da Nikita Krusciov all’Ucraina nel febbraio del 1954. Ma questo presunto «ricongiungimento» non è stato riconosciuto dalla comunità internazionale. Putin farà di tutto perché l’Ucraina «non passi dalla parte degli occidentali», cioè non entri, come si ritiene vogliano il governo e molti cittadini ucraini, nella Nato, come già avvenuto per alcuni altri Stati ex sovietici.

La pretesa di Putin, che lo ha portato nel dicembre del 2021 a schierare un esercito in assetto da guerra sui confini dell’Ucraina, con il quale minacciare la pace in Occidente, si basa su un importante precedente storico. I russi sostengono che, con la caduta del muro di Berlino nel 1989, ci fu un accordo non scritto tra il leader sovietico Mikhail Gorbaciov e l’allora presidente statunitense George Bush: in cambio della riunificazione della Germania e del ritiro delle forze armate di Mosca da quel territorio, la Nato non si sarebbe mai allargata ai Paesi del Patto di Varsavia, e tanto meno alle Repubbliche ex-sovietiche. L’esistenza di questo accordo non è stata mai ufficialmente riconosciuta dagli Stati Uniti.

Secondo Maxim Samorukov, giornalista di The Moscow Times, la Russia non avrebbe inteso «assumere l’ingrato compito di occupare l’Ucraina, ma piuttosto convincere l’Occidente di essere pronta a entrare in guerra pur di cambiare uno status quo che considera inaccettabile». Questa preoccupazione non è certo nuova, ma ora, nel mutato contesto internazionale, non si vuole che il Paese limitrofo «si trasformi in una testa di ponte statunitense al confine russo»…