La Terra di Sotto è un libro che racconta di un viaggio durato alcuni anni lungo l'A4, da Torino a Venezia passando per Milano, ai margini di un’autostrada che dietro la sua apparente monotonia ed immanenza, collega alcuni fra i peggiori casi di inquinamento del nostro Paese.
Tra traffici illeciti di rifiuti ed inquinamento industriale, il virtuoso nord inizia seriamente a fare i conti con l’impatto ambientale e sanitario derivato dall'inquinamento di un’ampia porzione di territorio saturato dalle scorie. Le tangibili conseguenze delle discariche abusive, dei siti industriali dismessi e dei capannoni che vanno a fuoco, chiudendo barbaramente il ciclo dei rifiuti che troppo spesso fa dell’agire criminale la sua cifra, disegnano lo strato più visibile di questa storia ma non l’intangibile stato dei luoghi e le situazioni apparentemente immacolate che celano, più o meno in maniera velata, le proprie e sempre attive molecole di morte.
La Terra di Sotto grazie alle discipline della fotografia, della cartografia, dell’architettura per il territorio e del giornalismo investigativo si pone come obiettivo di raccontare, documentare, raccogliere storie ed interpretare dati, riguardo le molteplici criticità ambientali che quotidianamente, in maniera del tutto silente, impattano sul sistema territorio e sulla vita quotidiana di milioni di persone.
Il paesaggio della produzione padana è costellato di gravi casi di inquinamento idrico del suolo, per non parlare della qualità dell’aria che si respira. Fermare questo momento storico significa prendere coscienza delle pessime condizioni ambientali in cui versano i territori in cui si vive. Diffondere questa rinnovata consapevolezza ha come scopo lo stimolo della ricerca da parte delle comunità interessate, l’attivismo nel richiedere le dovute attenzioni e lo studio di soluzioni alternative riguardo un tema troppo spesso dimenticato dall'agenda politica di turno.
Un libro che punta quindi a fermare un momento storico riportando lo stato delle cose, con un approccio più lento e riflessivo rispetto alla news strillate. Il libro può definirsi un specie di manuale per orientarsi nei territori mutati per mano dell’uomo e destinati a formare il nuovo strato geologico su cui vivremo nei secoli a venire (l’era dell’ Antropocene).
Il progetto è nato nel 2014 quando Luca Quagliato, fotografo del paesaggio, inizia una campagna di documentazione di alcune aree inquinate nella zona sud di Milano. L’uso degli open data e la ricerca sul campo tramite le informazioni dei comitati (o singoli cittadini con grande sensibilità all'argomento) ha portato il progetto a raccontare 70 casi di inquinamento ambientale nelle regioni di Piemonte, Lombardia e Veneto.
Successivamente si sono aggregati il giornalista Luca Rinaldi, membro di IRPI (Investigative Reporting Project Italy) che da tempo si occupa di crimini ambientali, il cartografo Massimo Cingotti e Matteo Aimini, ricercatore in architettura del paesaggio.
Negli anni abbiamo vinto il premio Wind Transparency Award 2016 come miglior progetto digitale, siamo stati invitati in talk pubblici sul tema delle aree inquinate da associazioni come Libera, Legambiente, Greenpeace e libere associazioni di cittadini e comitati ambientalisti. Siamo stati coinvolti in tesi di laurea dell’Università Cattolica e dello IULM di Milano. Le fotografie del progetto sono state pubblicate su media nazionali come FQ MilleniuM, il Corriere della Sera, La Nuova Ecologia.