[...] inclusione, nel prossimo Documento di economia e finanza (Def), di una
serie di indicatori, diversi dalle aride cifre del Pil e dei deficit,
che riguardano l’equità e la sostenibilità ambientale
[...] È quindi giusto che nei programmi di riforme – a livello italiano come a
livello europeo – sia dato spazio ad altre dimensioni dello “star
bene”, dato che la crescita del Pil (o la sua decrescita), i disavanzi
pubblici (o gli avanzi) o altre grandezze dell'economia tagliate con
l'accetta non bastano più a dar conto del benessere di una nazione.Già
la legge di riforma del bilancio, approvata il luglio scorso, aveva
introdotto l'obbligo di allegare al Def una serie di indicatori di
benessere, tratti dai numerosi indici già elaborati dall'Istat per
descrivere lo “star bene” della nazione. [...]
guarda il video sul Bhutan alla pagina
http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9a86b625-c00c-4736-827c-0025d4852a24.html
Il Re del Bhutan ritiene che il PIL, l'indicatore di crescita economica, non possa essere usato per definire il livello di benessere della gente, e che sia invece importante generare le condizioni adatte per aiutare le persone ad essere felici. Il Re ha così chiamato il nuovo indice: Prodotto Nazionale di Felicità [o Felicità Interna Lorda], perché l'economia occidentale ha dimenticato a cosa serva [dovrebbe servire] veramente il PIL...
dalla pagina https://it.wikipedia.org/wiki/Felicit%C3%A0_interna_lorda
"La felicità interna lorda o FIL (in lingua inglese gross national happiness - GNH) è il tentativo di definire - con un evidente ammiccamento ironico, ma con altrettanto evidenti intenti sociologici - uno standard di vita sulla falsariga del prodotto interno lordo (PIL)".