giovedì 15 dicembre 2022

Un Natale di guerra e di speranza

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Newsletter n. 103 del 14 dicembre 2022

UN NATALE DI GUERRA E DI SPERANZA

Cari amici,
per la prima volta, dopo molti anni, ci troviamo a celebrare un Natale di guerra. Siamo sgomenti per questa determinazione di tutti gli attori protagonisti a perpetuarla, da Putin che pur dichiara “inevitabile” l’accordo con l’Ucraina e intanto la bombarda, a Zelensky che lo rifiuta sdegnosamente e ora chiede, oltre alle armi, due miliardi di metri cubi di gas per protrarre al suo Paese il lungo suicidio, a Biden che gode del successo del suo Impero, al G7 che infierisce anche da remoto, fino al nostro piccolo governo che assicura le sue armi per la guerra fino a tutto il 2023.
Non si vede come se ne possa uscire; anche la Santa Sede è ora esclusa da una possibile mediazione, per l’errore del Papa che ha addossato crudeltà solo a Russi, Ceceni e Buriati, dopo aver sempre condannato quella di tutti.
Non ci si può rassegnare tuttavia a un sindacalismo della sconfitta. A noi tocca comunque continuare a promuovere l’alternativa politica della pace impegnando nella ricerca di possibili soluzioni questa piccola impresa che è “Costituente Terra”. Per darle impulso convocheremo a breve, pensiamo entro gennaio, la sua assemblea annuale, a cui tutti sono invitati, sia per rinnovare gli organi sociali e approvare il bilancio, sia per avanzare proposte e precisare le nostre prospettive rispetto al fine per il quale questa Associazione è nata: un costituzionalismo mondiale, “perché la storia continui”. 
La dura replica della storia, con la perentorietà della guerra in corso, non ci permette di continuare come se nulla fosse, riproponendo illuministicamente le nostre elaborazioni concettuali. Non è pensabile che quegli stessi Stati che ora si stanno dilaniando come lupi rapaci per il dominio del mondo (la “Global domination” di cui già vent’anni fa parlava Zbigniew Brzezinski, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Carter, che però non fu rieletto) si mettano ora attorno a un tavolo e d’amore e d’accordo varino un’unica Costituzione della Terra. Noi, con Ferrajoli, ne avevamo concepito una bozza, che tuttavia non intendeva essere un progetto già definito proposto da Costituente Terra ma, come ha esplicitato lo stesso Ferrajoli, aveva il solo scopo di mostrare che esiste un’alternativa alla selvaggia situazione presente e insieme offrire una base per una concreta discussione.
Si tratta ora di ridisegnare il nostro percorso e gli obiettivi finali, riaprendo un dibattito a tutto campo su quale possa essere un  assetto pacifico del mondo, da  stabilire sul  ripudio della guerra e un rinnovamento del diritto internazionale.  Ma perché questo sia un percorso realistico, esso dovrà fondarsi  sull’ordinamento già esistente che è quello dell’ONU (rovinosamente assente in questa crisi), e costruirsi su basi pluralistiche  (l’armonia delle differenze, dismesso ormai anche il “proselitismo religioso"!), universalistiche e antinazionaliste.
Alla prossima assemblea occorrerà pertanto formulare una proposta politica per l’oggi, e discutere  una proposta a più lungo termine in prospettiva antropologica e giuridica. Questa dovrà presupporre il pluralismo delle culture, la diversità, libertà ed eguaglianza delle persone e delle formazioni sociali nelle quali si sviluppano le rispettive identità, e un ordinamento costituzionale locale e internazionale che nella diversità dei reggimenti politici sancisca i diritti fondamentali  e istituisca le relative garanzie.
La proposta politica da discutere riguarda la decisione per la fine della guerra russo-atlantica in Europa. Essa non può essere lasciata nelle mani dell’Ucraina e della sua attuale guida sacrificale, né alla discrezionalità delle armi della NATO, non può pretendere né un’umiliazione dell’Ucraina né una resa incondizionata della Russia, dovrà assicurare l’esistenza, l’indipendenza e l’integrazione europea dell’Ucraina e la sicurezza della Russia inclusa in essa la Crimea, nonché statuti concordati con le relative autonomie per i popoli del Donbass.
Quanto al futuro ordine mondiale, esclusa l’aberrazione di un’unica lingua e un unico impero, non potrà essere  concepito che come una convivenza di identità diverse, di libera circolazione delle persone, di eguaglianza fondamentale e di pace originaria e realizzata.
Sarebbero questi i temi della nostra prossima assemblea romana, a cui partecipare in presenza o da remoto, aperta a quanti siano iscritti o si iscrivano mediante versamento del contributo associativo, fissato, come indicato nell’Appello istitutivo, nella misura da 0 a 100 euro, da accreditare sul conto BNL intestato a “Costituente Terra”, IBAN IT94X0100503206000000002788. 
 
Nel sito pubblichiamo un articolo di Domenico Gallo: “Come l’Italia ha fomentato le guerre della NATO” e un articolo di Luigi Ferrajoli sulla rivista Giano in cui, già nel 1993, si avanzava la proposta di un costituzionalismo internazionale in alternativa alle spinte verso un imperialismo mondiale.
 
Con i più cordiali saluti,

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