Il Presidente della CEI, Matteo Zuppi, è stato il protagonista della seconda giornata del Meeting di Rimini
In mattinata celebra la Messa, visita la mostra dedicata a don Luigi Giussani, incontra brevemente i giornalisti e infine per un’ora dibatte con Bernard Scholz, presidente della Fondazione del Meeting, sul tema che ispira l’edizione 2022 dell’evento riminese: una passione per l’uomo.
Parlando con la stampa, Zuppi elenca una serie di preoccupazioni: “per l’educazione, per il lavoro, per la pace, per la famiglia, per il Terzo Settore”. Il Terzo Settore, ha poi precisato l’arcivescovo di Bologna, “interessa tanto la Chiesa perché è il frutto dI tanta passione per l’umano che interpreta tante sofferenze e tanti desideri. Per questo è un interlocutore, importante e decisivo per le Istituzioni presenti e future. Sottolineo, future”. Zuppi auspica che la politica non sia convenienza o piccolo interesse, ma “amore politico’”, “una grande indicazione per tutti pensando anche al nostro immediato futuro”. Il riferimento è alle elezioni politiche del 25 settembre.
Il Presidente della CEI mette in guardia contro il rischio del nazionalismo, che definisce “un grande io che difende tanti io isolati”. “L’individualismo che sembrerebbe darci forza, farci essere noi stessi, affermare noi stessi, in realtà ci rende deboli, pieni di paure, rende l’altro un avversario, un concorrente, qualcuno che non capisco, di cui non capisco neanche la domanda per cui cerco di difendermi e proteggermi”.
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dalla pagina https://www.avvenire.it/attualita/pagine/zuppi-al-meeting-la-politica-non-sia-piccolo-interesse
Zuppi: la politica non sia "convenienza e piccolo interesse"
Il cardinale ha concelebrato la Messa domenicale alla kermesse di Comunione e Liberazione a Rimini, poi ha partecipato a un colloquio con Bernard Scholz
[...] non fare della politica solo «convenienza e piccolo interesse» perché tutt'altro è «l’amore politico» che preoccupa il Papa. Di fuggire personalismi e polarizzazioni, che non consentono di vedere la complessità del presente, ma di partire dal bene comune. Di tener conto delle preoccupazioni della Chiesa per l’educazione, il lavoro, la pace e la famiglia, nonché della «grande preoccupazione per il terzo settore».
[...] Un’altra indicazione omnibus è stata quella di rifuggire la «intossicazione da individualismo» che «genera anche nazionalismi». E naturalmente di «non abituarci all'orrore della guerra, della disumanità» perché «il male ci divide dagli altri, ci isola». [...]