MILEX è un progetto lanciato per realizzare un Primo Rapporto Annuale
sulle Spese Militari Italiane (pubblicato ad inizio 2017) che è servito
come base per la creazione di un Osservatorio stabile sul tema.
L’Osservatorio è promosso da Enrico Piovesana e Francesco Vignarca con la collaborazione e la struttura operativa del Movimento Nonviolento (nell’ambito delle attività della Rete Italiana per il Disarmo).
Nel link riportato sotto è consultabile un articolo di Francesco Vignarca, del 31 ottobre 2017, sull’aumento della previsione di spesa militare italiana per il 2018, in particolare per l’acquisto di nuovi armamenti.
L’Osservatorio è promosso da Enrico Piovesana e Francesco Vignarca con la collaborazione e la struttura operativa del Movimento Nonviolento (nell’ambito delle attività della Rete Italiana per il Disarmo).
Nel link riportato sotto è consultabile un articolo di Francesco Vignarca, del 31 ottobre 2017, sull’aumento della previsione di spesa militare italiana per il 2018, in particolare per l’acquisto di nuovi armamenti.
dalla pagina http://milex.org/2017/10/31/bozza-ddl-bilancio-2018-spese-militari-in-aumento-sopratutto-per-nuovi-armamenti/
Bozza Ddl Bilancio 2018: spese militari in aumento, sopratutto per nuovi armamenti
I dati non definitivi contenuti negli allegati tecnici al Disegno di
legge di bilancio 2018 (appena diffusi dal Governo, con Ddl che dovrà
passare ora al voto parlamentare) analizzati dall’Osservatorio
MIL€X sulle spese militari italiane mostrano per il 2018 una previsione
di spesa militare in crescita, in particolare per quanto riguarda
l’acquisto di nuovi armamenti.
Il puro budget previsionale di partenza del Ministero della Difesa
passa dai 20,3 miliardi del 2017 ai quasi 21 miliardi del 2018, con
aumento del 3,4%. Partendo da questo dato si può ricavare quello
complessivo di spesa militare 2018, secondo la metodologia già
sperimentata dall’Osservatorio MIL€X: in più vanno aggiunti gli
stanziamenti (stabili) del Ministero dello Sviluppo Economico per
l’acquisizione di nuovi armamenti, il costo delle missioni militari
all’estero sostenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, gli
oneri per il personale militare a riposo a carico dell’INPS oltre
all’impatto finanziario derivante dai contributi al budget NATO e dalla
compartecipazione per i costi delle basi USA sul territorio nazionale;
da sottrarre invece i costi non militari dell’Arma dei Carabinieri (per
funzioni di polizia e ordine pubblico e per le funzioni di guardia
forestale).
Il calcolo conduce ad una spesa militare italiana complessiva
in aumento del 4% passando dai 24,1 miliardi del 2017* agli oltre 25
miliardi del 2018, pari all’1,42% del PIL previsionale (nel 2017 la percentuale era l’1,40).
In forte crescita (circa il 7% rispetto al 2017) la spesa per nuovi armamenti
che si ottiene sommando gli stanziamenti diretti della Difesa con
quelli provenienti da fondi del Mise. Secondo i calcoli preliminari
dell’Osservatorio MIL€X nel 2018 la tripartizione effettiva della spesa
militare (personale, esercizio e investimenti, che secondo la Riforma Di
Paola dovrebbe tendere ad una suddivisione 50%-25%-25%) si attesterà
sul 58% per il personale, il 15% per l’esercizio e un complessivo 28%
per gli investimenti in armamenti e infrastrutture.