- http://www.lastampa.it/2017/10/06/italia/politica/il-piano-del-pd-per-lo-ius-soli-convincere-gli-alfaniani-a-uscire-dallaula-del-senato-uQP5EaJZ7CXZqk22gvEAAL/pagina.html
- http://www.lastampa.it/2017/10/05/italia/politica/le-legge-sullo-ius-soli-in-standby-crescono-le-adesioni-allo-sciopero-della-fame-per-sbloccarla-mWeSsV5lT81FRX3sT5nx6N/pagina.html
... Crescono le adesioni allo sciopero della fame per sbloccarla
Dopo il Def e fino all’approdo della manovra in Senato, a fine ottobre,
si apre per il governo una finestra, forse l’ultima, per valutare se lo
ius soli ha i numeri per essere approvato. Il ministro Anna Finocchiaro
ha avviato contatti informali con i gruppi, in particolare con Ap, per
tentare di ammorbidire la contrarietà dei centristi con qualche modifica
al testo che accentui il cosiddetto ius culturae rispetto ai diritti di
nascita. Un pressing arriva dagli oltre 70 parlamentari, tra i quali
esponenti di governo come Graziano Delrio, che hanno aderito allo
sciopero della fame a staffetta, che anche la presidente della Camera
Laura Boldrini sta valutando.
dalla pagina http://temi.repubblica.it/micromega-online/ius-soli-subito-la-legge-lappello-dei-docenti-universitari/
“Ius soli, subito la legge”. L'appello dei docenti universitari
Per firmare l'appello
Come docenti universitari/e vogliamo prendere una chiara posizione sulla legge in discussione al Senato della Repubblica che introduce alcune tutele minime per l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei minori.
Si tratta di una proposta di legge che riconosce il valore fondante della scuola per costruire il pieno sviluppo di ciascuna persona e l’effettiva partecipazione di tutte e tutti all’organizzazione sociale, culturale, politica ed economica dell’Italia. Non approvare questa legge significherebbe alimentare il razzismo che attraversa la nostra società.
Noi che lavoriamo nelle università, l'ultimo livello del percorso di studi, pensiamo che le nostre studentesse e i nostri studenti – che sono nati in Italia da genitori stranieri o sono arrivati in Italia da minori e qui hanno frequentato le scuole – debbano aver il diritto di ottenere la cittadinanza.
È inaccettabile costringere dei giovani a diventare “stranieri per legge” al compimento dei diciotto anni, facendoli cadere nella morsa burocratica dei permessi di soggiorno e nella minaccia di non poter più vivere nel paese in cui hanno vissuto da sempre o da tanto e importante tempo.
Nelle aule universitarie nessuno deve sentirsi straniero/a, tutte e tutti devono poter studiare con la stessa speranza di futuro.
Sosteniamo quindi l'appello delle/gli insegnanti della scuola e nello stesso periodo, dal 3 ottobre al 3 novembre, organizzeremo negli atenei italiani iniziative per promuovere l'approvazione della legge.
Come docenti universitari/e vogliamo prendere una chiara posizione sulla legge in discussione al Senato della Repubblica che introduce alcune tutele minime per l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei minori.
Si tratta di una proposta di legge che riconosce il valore fondante della scuola per costruire il pieno sviluppo di ciascuna persona e l’effettiva partecipazione di tutte e tutti all’organizzazione sociale, culturale, politica ed economica dell’Italia. Non approvare questa legge significherebbe alimentare il razzismo che attraversa la nostra società.
Noi che lavoriamo nelle università, l'ultimo livello del percorso di studi, pensiamo che le nostre studentesse e i nostri studenti – che sono nati in Italia da genitori stranieri o sono arrivati in Italia da minori e qui hanno frequentato le scuole – debbano aver il diritto di ottenere la cittadinanza.
È inaccettabile costringere dei giovani a diventare “stranieri per legge” al compimento dei diciotto anni, facendoli cadere nella morsa burocratica dei permessi di soggiorno e nella minaccia di non poter più vivere nel paese in cui hanno vissuto da sempre o da tanto e importante tempo.
Nelle aule universitarie nessuno deve sentirsi straniero/a, tutte e tutti devono poter studiare con la stessa speranza di futuro.
Sosteniamo quindi l'appello delle/gli insegnanti della scuola e nello stesso periodo, dal 3 ottobre al 3 novembre, organizzeremo negli atenei italiani iniziative per promuovere l'approvazione della legge.
(firme)