“Ma non tutti i lavori sono ‘lavori degni’. Ci sono lavori che umiliano la dignità delle persone, quelli che nutrono le guerre con la costruzione di armi, che svendono il valore del corpo con il traffico della prostituzione e che sfruttano i minori. Offendono la dignità del lavoratore anche il lavoro in nero, quello gestito dal caporalato, i lavori che discriminano la donna e non includono chi porta una disabilità. Anche il lavoro precario è una ferita aperta per molti lavoratori, che vivono nel timore di perdere la propria occupazione”. (papa Francesco)
Il Presidente nazionale di Pax Christi, Mons. Giovanni Ricchiuti, a Cagliari per la 48ª Settimana Sociale dei cattolici italiani, sul tema ‘Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale’, commenta con soddisfazione il videomessaggio rivolto ai partecipanti da Papa Francesco.
“Non dobbiamo lasciare isolata la voce di Francesco”, dice mons. Ricchiuti. “Siamo chiamati tutti a dare riscontro a queste sue parole. Penso alle fabbriche che proprio qui in Sardegna producono bombe che poi l’Italia vende tranquillamente all’Arabia Saudita
impegnata da anni a bombardare lo Yemen. In questo caso i lavoratori
sono in una sorta di ‘ricatto’, proprio per la mancanza di lavoro. E
anche papa Francesco parla di “angoscia di poter perdere la propria
occupazione”. Dobbiamo cercare strade di riconversione, dobbiamo trovare
vie nuove per evitare che, con la scusa di offrire posti di lavoro, si
sostenga sempre più la follia e il grande affare della guerra.”
“La stessa cosa - continua il Presidente di Pax Christi
- si può dire per i noti aerei caccia F-35: da sempre Pax Christi ha
denunciato l’immoralità di questo progetto, e non solo per gli enormi
costi. Ed è significativo che, forse per paura di una reazione
dell’opinione pubblica, proprio qualche giorno fa ci sia stato il volo del primo F-35B assemblato a Cameri (No) nel silenzio generale. (www.analisidifesa.it). Ma noi non possiamo tacere davanti al programma militare più costoso
della storia Italiana! Ho letto che il Generale Vincenzo Camporini, già
capo di stato maggiore della Difesa e vicepresidente dell’Istituto
Affari Internazionali, parla di questo silenzio come segno di un paese
immaturo, che invece dovrebbe essere orgoglioso: ‘Mi chiedo – dice
Camporini - come possiamo pensare di presentarci sulla scena
internazionale se rinunciamo a qualsiasi forma di auto-pubblicità,
soprattutto su questioni per cui siamo avanti rispetto agli altri
paesi?’.
“No
non possiamo essere orgogliosi di questo primato. Anzi, ce ne dobbiamo
vergognare! Dobbiamo lavorare molto, impegnarci insieme per costruire la
pace e non la guerra.”
“E colgo l’occasione - conclude mons. Ricchiuti - per invitare tutti, uomini e donne che vogliono essere artigiani di pace, a venire con noi la sera del 31 dicembre a Sotto il Monte per la Marcia Nazionale per la Pace,
promossa da Pax Christi, Ufficio nazionale Cei per i problemi sociali e
il lavoro, Caritas italiana, Azione cattolica italiana e Diocesi di
Bergamo. Ritorniamo a Sotto il Monte dove si tenne, 50 anni fa, la prima
marcia organizzata da Pax Christi; nella città natale di Papa Giovanni
XXIII, il papa del Concilio e della Pacem in Terris”.
Cagliari, 28 ottobre 2017
Contatti:
Segreteria Nazionale di Pax Christi: 055/2020375 info@paxchristi.it
Coordinatore Nazionale di Pax Christi: d. Renato Sacco 348-3035658
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