Approvata la legge:
la finanza etica è nero su bianco
la finanza etica è nero su bianco
La notizia è la fresca approvazione in Senato di una legge in cui si stabiliscono le caratteristiche degli “operatori bancari di finanza etica e sostenibile”. Una legge di cui approfondiamo termini e scenario su Valori di questo mese,
andato in stampa quando però si temeva di dover attendere più a lungo
perché si concludesse l’iter parlamentare; una legge di cui abbiamo parlato direttamente anche con Giulio Marcon, primo firmatario dell’emendamento oggi inserito nella Legge di bilancio.
Il provvedimento, passato a grandissima maggioranza – cosa di per sé significativa -, definisce esplicitamente una distinzione tra le banche etiche e il sistema bancario tradizionale, affermando tale differenza nero su bianco, indicandone i caratteri virtuosi:
Sono operatori bancari di finanza etica e sostenibile le banche che conformano la propria attività ai seguenti principi:
a. valutano i finanziamenti erogati a persone giuridiche secondo standard di rating etico internazionalmente riconosciuti, con particolare attenzione all’impatto sociale e ambientale;
b. danno evidenza pubblica, almeno annualmente, anche via web, dei finanziamenti erogati di cui alla lettera a), tenuto conto delle vigenti normative a tutela della riservatezza dei dati personali;
c. dedicano almeno il 20 per cento del proprio portafoglio di crediti a organizzazioni senza scopo di lucro o a imprese sociali con personalità giuridica, come definite dalla normativa vigente;
d. non distribuiscono profitti e li reinvestono nella propria attività;
e. adottano un sistema di governance e un modello organizzativo a forte orientamento democratico e partecipativo, caratterizzato da un azionariato diffuso;
f. adottano politiche retributive tese a contenere al massimo la differenza tra la remunerazione maggiore e quella media della banca, il cui rapporto comunque non può superare il valore di 5.
Nella legge diverse specifiche. Tra cui un sostegno economico concreto, erogato tramite una parziale detassazione degli utili destinati all’incremento del capitale proprio; e l’indicazione che i vertici di una banca che sia etica non possano guadagnare cinque volte di più di quanto sia la retribuzione media dei dipendenti.
Naturale la soddisfazione di Banca Popolare Etica, e del suo presidente Ugo Biggeri in particolare: «È
importante che vi sia il riconoscimento legislativo del valore sociale e
ambientale, oltre che economico e finanziario, della finanza etica. Ed è
confortante osservare che su di esso – pur nella complessità della
situazione attuale – tutte le forze politiche abbiano trovato accordo.
Questa misura rappresenta una significativa novità anche in Europa e
nello scenario internazionale, dove legislatori e regolatori tanto si
stanno spendendo per definire il migliore assetto di regole del mondo
bancario e finanziario».