Riproponiamo un articolo di Avvenire del 18 febbraio 2015 che purtroppo non è diventato obsoleto: a giudicare da certi titoli di giornale e da certe dichiarazioni l'ignoranza e la disinformazione sul tema "migranti" è ancora molto elevata
dalla pagina http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/migranti-luoghi-comuni-da-sfatare.aspx
L’Italia è prima nell’indice di ignoranza Ipsos-Mori sull’immigrazione.
Nell’Ocse siamo insomma i peggio informati sul tema.
Molti italiani credono che nel Belpaese un terzo della popolazione sia
composta da immigrati (in realtà sono il 7%) e che il 20% dei residenti
sia musulmano, mentre gli islamici sono il 4%.
Colpa di una narrazione giornalistica che drammatizza.
Sappiamo che la maggioranza degli italiani, quando conosce personalmente
un migrante, non si tira indietro se deve dare una mano. Tuttavia ci
sono pericolose falsità messe in circolazione da politici senza scrupoli
cui ribattere con l’evidenza dei fatti.
L’invasione
FALSO
Le coste italiane sono invase dagli immigrati "clandestini", non
possiamo ospitarli tutti. I richiedenti asilo presentano domande false e
i “migranti economici”, che scappano dalla povertà e non dalla guerra,
imbrogliano il sistema di asilo.
VERO
Nel 2014 sono sbarcate, secondo il Viminale, 170.081 persone contro le
56.192 dei due anni precedenti. Eppure non c’è stata nessuna invasione
di richiedenti asilo, anzi. Lo conferma la Fondazione Migrantes della
Cei. Al primo gennaio 2015, infatti, le persone rimaste nelle strutture
di prima e seconda accoglienza erano poco meno di 66.000. Due rifugiati
su tre hanno dunque usato l’Italia come ponte verso l’Europa usufruendo
pochi giorni dei centri dopo essere stati salvati dalle navi italiane di
Mare Nostrum. Quanto alle domande, secondo le statistiche la
maggioranza di richieste per lo status di rifugiato viene accettata. La
mancanza di canali di ingresso da zone lontane, come il Corno d’Africa,
impedisce invece di presentare domanda a tanti che ne avrebbero diritto.
Sono troppi
FALSO
L’Italia e l’Europa, che stanno attraversando una lunga crisi, non hanno
bisogno di immigrati che rubano lavoro soprattutto ai giovani e ai
lavoratori italiani meno qualificati.
VERO Diverse ricerche demografiche hanno ipotizzato uno
scenario Ue senza affluenza di stranieri tra il 2010 e il 2030.
Risultato, una perdita di 33 milioni di persone in età lavorativa (-11%)
fra i 28 Stati membri, una riduzione del 25% dei giovani tra i 20-30
anni e un incremento del 29% per le persone comprese fra i 60-70.
Pesanti le ricadute anche sul sistema di welfare. L’Italia ha toccato
nel 2014 il record di denatalità dal 1861 ed è quella che rischia di più
sulle pensioni. Disoccupazione e immigrazione viaggiano in direzioni
opposte. Da un lato perché gli immigrati scelgono zone che possano
garantirgli lavoro: infatti secondo l’Istat stanno lasciando il
Belpaese. Dall’altro perché dove c’è piena occupazione il mercato offre
possibilità di impiego a immigrati e nativi.
Sono un peso
FALSO
I migranti minano i nostri sistemi di welfare perché hanno
famiglie più numerose, sono più poveri e sono più a rischio di perdita
dell’occupazione
VERO
Secondo la Fondazione Moressa gli immigrati danno all’economia italiana
un contributo di 3,9 miliardi di euro. Compensano con i loro impieghi
quegli italiani che hanno scelto di dedicarsi a mansioni che richiedono
maggiore specializzazione. E sono un vantaggio per l’erario. Ad esempio,
per gli oltre 750mila – in prevalenza donne – impegnati in attività di
assistenza familiare le famiglie italiane spendono ogni anno 9 miliardi
di euro. Se gli stessi servizi fossero garantiti dallo Stato, l’onere
per le casse pubbliche sarebbe di 45 miliardi l’anno. Nel 2012 i
contribuenti stranieri hanno inciso per il 5,6% sul pil. E ci pagano le
pensioni. L’Inps incassa dai contributi degli immigrati 7 miliardi, ma
solo 26 mila lavoratori stranieri non comunitari usufruiscono di una
pensione previdenziale in Italia e 38 mila ricevono una pensione di tipo
assistenziale.
I soldi ai rifugiati
FALSO I rifugiati ricevono ogni giorno 30 euro (anche
90 secondo alcuni) dallo Stato, insieme con vitto, alloggio, biancheria,
abbigliamento e servizi vari.
VERO La somma di 30 euro per profugo viene data solo
alle strutture di accoglienza per coprire le spese di vitto e alloggio e
non assegnata direttamente agli immigrati. Chi viene ospitato nei
centri ha diritto normalmente a una scheda telefonica per chiamare la
famiglia e a una diaria di 2,5 euro, il più delle volte caricata sulle
chiavette per distributori di bibite o bevande calde. Che spesso nei
centri non sono funzionanti. Gli scandali di "mafia capitale" dimostrano
come la gestione di questi centri possa diventare un business per le
organizzazioni criminali italiane di cui i migranti sono in realtà le
vittime. Quanto ai fondi – 80% in carico allo Stato e il 20% ai Comuni –
spesso sono di origine europea, quindi pagati dai contribuenti
continentali.
Terrorismo e paure
FALSO
Sui barconi, assieme ai richiedenti asilo, arrivano anche i terroristi. E
con la presenza degli immigrati sono aumentati i crimini mentre le
carceri scoppiano per i troppi pregiudicati stranieri.
VERO
Guardiamo alla breve storia del terrore jihadista in Europa. Gli
attentatori di Madrid del 2004 e di Londra nel 2007 e quelli di Parigi e
Copenhagen del 2015 non erano rifugiati. Neppure immigrati. Erano sì
figli di immigrati, ma cittadini del Paese che hanno colpito e dove
erano cresciuti senza evidentemente integrarsi. Non vi sono prove che
sui barconi rischino la vita anche terroristi. Quanto al crimine, i dati
del 31 gennaio 2015 rivelano che gli stranieri nelle carceri italiane
sono 17.403, nemmeno un terzo del totale della popolazione carceraria. E
sono in diminuzione. Quali reati hanno commesso? Furti e spaccio (25%),
seguiti dai reati contro la persona (19%). Senza contare che se si
attuassero gli accordi bilaterali con alcuni Stati africani, parecchi
potrebbero scontare la pena nelle patrie galere.
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