1 - due articoli dalla rivista Aggiornamenti Sociali:
(a) - C. Casalone S.I., Principio di precauzione. Versione «assolutista». Versione «ragionevole», Aggiornamenti Sociali, 09-10 (2003) pp. 658-661 - si può aprire/scaricare il pdf da questo "collegamento"
ottimo articolo, chiaro e corretto con un unico neo: un esempio ambiguo che potrebbe essere interpretato come di parte:
p. 660 "Per es., si possono proibire le colture GM per contenere il rischio di danneggiare la biodiversità; ma così facendo ci si espone alla possibile comparsa di parassiti più aggressivi o a un maggiore uso di pesticidi, nocivi anche per gli uomini, richiesto da piante non GM.": di fatto, fino ad ora, è successo proprio il contrario... [vedi punto 4 - in fondo]
(b) - Peter Kodwo Appiah Turkson [Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace], Per un dialogo autentico sugli OGM, Aggiornamenti Sociali, fascicolo aprile 2014, pp. 278-291 - si può aprire/scaricare il pdf da questo "collegamento"
[...] il problema non è la scarsità di cibo a livello globale. Oggi il mondo produce cibo più che sufficiente a sfamare i suoi 7 miliardi di abitanti, ma nel mondo un miliardo di persone soffre la fame (circa 1 su 7), negli Stati Uniti 50 milioni (circa 1 su 6). Molto cibo va perduto dopo il raccolto o, semplicemente, viene gettato via; un recentissimo documento si apre con queste parole: «la FAO stima che ogni anno circa un terzo del cibo prodotto per il consumo umano nel mondo vada perso o sprecato». Altre stime sono ancora più elevate. A partire dagli anni ’80 i pontefici, sulla base delle statistiche della FAO, hanno sottolineato che la disponibilità di cibo pro capite sul pianeta è in costante aumento. Quindi è chiaro che, in gran parte, la fame è un problema di distribuzione o di accesso al cibo: o non raggiunge alcune persone, oppure queste non hanno i mezzi per comprarlo. Ad altri, invece, esso arriva con grande abbondanza, anche da molto lontano, tanto che possono sprecarlo. In altri casi, infine, si registrano carenze nei sistemi di stoccaggio dei raccolti o nella catena di distribuzione dei prodotti alimentari. [...]
Si promuovono le nuove tecnologie asserendo che aumenteranno il cibo a disposizione di ciascuno, ma questo è solo un pezzo della storia. In realtà, le innovazioni sono concepite e realizzate a beneficio di un numero circoscritto di persone già molto abbienti.[...] È azzardato – e in ultima analisi assurdo, anzi peccaminoso – impiegare le biotecnologie senza la guida di un’etica profondamente responsabile. [...]
Per questo è nostra intenzione promuovere un dialogo costruttivo tra le parti interessate, negli Stati Uniti o altrove. [...]
2 - due contributi dal sito di Coldiretti:
- Biotecnologie e OGM: per una riflessione etica
- Scienziati contro gli OGM: fermate la manipolazione della vita
3 - la posizione di GreenPeace dal loro sito a questa "pagina": «assolutista» o «ragionevole»?
- Non è raro che gli OGM vengano presentati come il rimedio per la fame nel mondo o come un passo verso un'agricoltura rispettosa dell'ambiente. In realtà, gli organismi geneticamente modificati non sono altro che una sfaccettatura di un settore agricolo di stampo industriale, in cui l'uso di erbicidi e pesticidi è molto diffuso. Inoltre, il rilascio di OGM nell'ambiente comporta notevoli rischi, come la perdita di biodiversità, e molti altri addirittura imprevedibili.
- Greenpeace si oppone alla coltivazione di OGM in campo aperto. Perché è una fonte di inquinamento genetico. Perché minaccia la biodiversità. Perché inevitabilmente contamina le coltivazioni tradizionali e biologiche.
- Greenpeace NON si oppone invece alla ricerca in un ambiente confinato (laboratorio), in particolare in campo medico. Noi non siamo contro la ricerca o il progresso. Noi sosteniamo una scienza che sia a vantaggio di tutti e che rispetti l'ambiente.
A. Medici, C.M. Grillo, G. Bernacchia, Organismi Geneticamente Modificati. Etica, tecnica, norme, La Tribuna, Piacenza 2003
come esempi, tratti dal libro citato, due fra le molte affermazioni sugli OGM, sostenute da multinazionali, quelle direttamente coinvolte nel settore OGM, quelle che vendono "pesticidi", quelle che hanno il monopoliio delle sementi: "sostanziale equivalenza" e "con gli OGM si rispetta l'ambiente usando meno pesticidi":
p. 309: "la manipolazione genetica NON equivale alle tradizionali tecniche di incrocio per ottenere nuove razze e varietà: pertanto il "princpio di sostanziale equivalenza" deve essere rivisto alla luce delle nuove evidenze accumulate": le tradizionali teniche (non genetiche) rispettano i meccanismi di riproduzione mssi a punto da milioni di anni di evoluzione
p. 311: "le piante transgeniche più diffuse presentano nuovi caratteri di resistenza agli erbicidi e agli insetti...": proprio a causa delle più diffuse piante transgeniche c'è il rischio di un incremento nell'uso di pesticidi, venduti dalle stesse multinazionali che immettono OGM nell'habitat agricolo... e con il passare degli anni insetti e parassiti diventano comunque più resistenti.
C'è comunque chi non solo difende ma illustra i vantaggi dei semi GM (ad es. ilfattoquotidiano.it sul cotone Bt in India) gettando discredito su Vandana Shiva che "si spaccia per scienziata"...
C'è chi ricorda (ad es.Repubblica.it oppure theguardian.com) i 200mila o circa 270mila piccoli coltivatori di cotone indiani suicidi dal 1995 a causa dei debiti accumulati e insostenibili, legati a variazioni climatiche, al prezzo dei semi di cotone (che sono obbligati a ri-comprare) e dei pesticiti che devono necessariamente usare...