«Il mio augurio va a tutti, in particolare a chi sta attraversando momenti di buio e di sconforto»
“Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce” (Is 9,1) |
Carissimi,
in questo santo Natale, come i pastori, ci avviciniamo alla grotta di Betlemme con il cuore colmo di domande, di preoccupazioni e di speranze.I pastori erano gente semplice, provata da una vita dura, fatta di privazioni e sacrifici, ma anche di gioie e di consolazioni. Proprio a loro è capitato, per primi, di incontrare il piccolo Gesù, “la luce vera che illumina ogni uomo” (Gv 1,9) e questo incontro suscitò in loro “una grande gioia” (Lc 2,10).Anche noi, oggi, possiamo sperimentare questa gioia profonda e autentica, accogliendo Gesù come la luce della nostra vita.
Viviamo in un mondo segnato da tante povertà e solitudini, divisioni e ingiustizie. Penso, soprattutto, a chi sta attraversando sofferenze fisiche o morali, a causa di malattie, difficoltà economiche, mancanza di lavoro o di una casa. Queste difficoltà non si risolvono con le parole e con le promesse, ma con l’impegno concreto e costante di tutti.
Accogliendo
Gesù come luce della nostra vita, possiamo trovare la forza interiore
per affrontare le fatiche e le difficoltà senza cedere allo sconforto o
alla disperazione.Da
parte mia, ringrazio, ogni giorno, il Signore per il bene che vedo
fiorire nelle persone e nelle comunità cristiane della nostra Diocesi,
in modo particolare in questo tempo di Natale, che si dedicano con
generosità e intelligenza ai fratelli e sorelle disagiate. Penso ai
moltissimi gesti di solidarietà tra famiglie, resi possibili dai
sostegni di vicinanza della Caritas, alle parrocchie che hanno concesso
la loro canonica o altre abitazioni a coppie di sposi o a piccole
comunità di accoglienza. Penso agli istituti religiosi che hanno aperto
una porzione delle loro case per accogliere persone sole, mamme in
difficoltà, bambini bisognosi di una famiglia.
Mi è rimasto nel cuore l’incontro con i responsabili dei centri di formazione professionale (CFP) presenti nel territorio della nostra Diocesi, che garantiscono istruzione e maggior probabilità di impiego a molti ragazzi: 170 corsi, 3.706 allievi, 928 immigrati, 400 con qualche disabilità.
La luce di Gesù possa illuminare il cuore di ciascuno di noi, possa donarci pace e gioia per un impegno concreto di vita.
Il mio augurio di buon Natale va a tutti voi, e, in modo particolare, a chi sta attraversando momenti di buio e di sconforto.
Su ciascuno brilli la luce del Salvatore.
Mi è rimasto nel cuore l’incontro con i responsabili dei centri di formazione professionale (CFP) presenti nel territorio della nostra Diocesi, che garantiscono istruzione e maggior probabilità di impiego a molti ragazzi: 170 corsi, 3.706 allievi, 928 immigrati, 400 con qualche disabilità.
La luce di Gesù possa illuminare il cuore di ciascuno di noi, possa donarci pace e gioia per un impegno concreto di vita.
Il mio augurio di buon Natale va a tutti voi, e, in modo particolare, a chi sta attraversando momenti di buio e di sconforto.
Su ciascuno brilli la luce del Salvatore.
† Beniamino Pizziol
vescovo di Vicenza