sabato 21 maggio 2011

Considerazioni dell’Ufficio di Pastorale Sociale di Vicenza

Considerazioni dell’Ufficio di Pastorale Sociale di Vicenza


Stiamo vivendo un tempo inedito per la società civile del nostro paese. Ciascuno è come trascinato violentemente, su tante questioni, a prendere una posizione aggressiva pro o contro qualcuno, in attacco o in difesa di qualcosa. Nello stesso tempo incombe un silenzio informativo sull’azione democratica dei cittadini, che svuotano tutta la loro autorità sul bene comune scegliendo i rappresentanti politici e poi ritirandosi nell’essere spettatori di uno spettacolo da ammirare o detestare.
Vorremmo solamente segnalare qualche informazione sul prossimo referendum del 12/13 giugno, perché il silenzio non promuove mai la partecipazione e rischia di tradursi in rinuncia a informarsi ed esprimere la propria azione democratica.
Desideriamo ricordare che i referendum ci saranno: sull’acqua, sul nucleare e sul legittimo impedimento per le alte cariche dello stato. In particolare sul bene comune delle risorse idriche, il referendum sull’acqua, che è il primo referendum proposto dalla società civile (tra i promotori non c’è alcun partito politico) facciamo semplice memoria di alcuni autorevoli pronunciamenti ecclesiali.
1. Il papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate ci ricorda: «La Chiesa ha una responsabilità per il creato e deve far valere questa responsabilità anche in pubblico. E facendolo deve difendere non solo la terra, l'acqua e l'aria come doni della creazione appartenenti a tutti. Deve proteggere soprattutto l'uomo contro la distruzione di se stesso» (n. 51).
2. Recentemente il segretario della CEI ha espresso il medesimo pensiero: «ci sentiamo coinvolti, custodi e responsabili di quella risorsa preziosa che anche oggi è l’acqua, bene troppe volte ridotto a merce, a valore economico, a oggetto di scambio, da cui si vede escluso chi non ha possibilità di reddito per assicurarsela», e che questo «richiede un impegno comune, che sappia orientare le scelte e le politiche per l’acqua, concepita e riconosciuta come diritto umano, come bene dalla destinazione universale» (Saluto al convegno “Sorella acqua”, Assisi 16 aprile 2011).
3. Da ultimo 25 diocesi (tra le quali Vicenza, Padova, Treviso e Venezia) hanno promosso una campagna pasquale su «Acqua: dono di Dio e bene comune» che ci ricorda: «Il diritto all’acqua deve dunque essere garantito anche sul piano normativo, mettendo in discussione quelle leggi che la riducono a bene economico. Sarà importante, quindi, partecipare attivamente al dibattito legato al referendum sulla gestione dell’acqua».
Su questo dibattito è sceso un silenzio che rischia di produrre solo silenzio. Il referendum ci sarà. Si voterà. E ciascuno ha il diritto di esprimere in libertà di coscienza la propria posizione, non rinunciando a informarsi e ad esprimere l’impegno di fronte ad un bene comune, che non può essere fatto passare solo come «scelta ideologica».