dal sito www.costituenteterra.it
IL SABATO
Carissimi,
domenica scorsa il Papa invece di spiegare il Vangelo all’Angelus, come
fa da nove anni e facevano gli altri Papi prima di lui, si è messo in
gioco per la pace nel mondo, rinnovando dopo duemila anni lo scandalo,
lui capo del Sabato, secondo cui il Sabato (il Vangelo) è fatto per
l’uomo e non l’uomo per il Vangelo. Ha supplicato Putin di fermare,
anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte,
ha fatto appello a Zelensky perchè si apra al dialogo, cioè al
negoziato, su serie proposte di pace, ha chiesto con insistenza ai
protagonisti della vita internazionale, cioè all’ONU all’Unione Europea e
alla NATO, e ai responsabili politici delle Nazioni, cioè a Biden a
Ursula e a Stoltenberg, di porre fine alla guerra in corso, senza
lasciarsi coinvolgere in pericolose escalation. Egli non ha
chiesto a uno solo di fermare la spirale della guerra, impossibile a uno
solo, ma di farlo mediante un negoziato tra “i protagonisti”. Lasciando
stare le sale di tortura, il furto dei denti d’oro ai morti, il piano
perverso della conquista dell’Ucraina, della Polonia e, con effetto
domino, di tutta l’Europa e il ristabilimento dell’Impero di Pietro il
Grande, il negoziato dovrebbe farsi sul vero contenzioso che è
all’origine della guerra, cioè rimettendo in gioco nonostante le
annessioni lo status delle quattro regioni del Donbass e la consegna
dell’Ucraina alla NATO. Putin ha risposto col silenzio, Zelensky ha
risposto emanando una legge che proibisce il negoziato con la Russia e
chiedendo altre armi, gli altri protagonisti hanno risposto aspettandosi
il ricorso della Russia all’arma atomica “tattica”, e preparandosi a
rispondere con le armi nucleari “strategiche”.
Sapranno ora i capi delle Nazioni, i padroni delle loro opinioni
pubbliche, gli opposti promotori delle manifestazioni “per la pace”,
Micromega, i partiti, gli associati nelle alleanze di governo e sapremo
anche noi sacrificare ciascuno il suo Vangelo all’uomo, e non l’uomo al
suo Vangelo?
Con i più cari saluti,
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