venerdì 13 dicembre 2019

Lettera ai Consigli Pastorali della Diocesi di Vicenza


Vicenza, 13 dicembre 2019

Care sorelle e fratelli dei Consigli Pastorali della Diocesi di Vicenza,

Con il Meeting diocesano di Sabato 5 ottobre scorso è iniziato un percorso che vedrà la nostra Chiesa diocesana impegnata per due anni a camminare alla luce dell’invito a vivere da “Battezzati e Inviati PER la vita del mondo”.
Il nostro vescovo Beniamino nell’ultima Lettera pastorale alle pp. 24-27 non si limita a enunciare linee di principio o riflessioni di massima,  ma elenca possibili proposte e suggerimenti concreti da realizzare,  suddivisi in quattro ambiti: 1) annuncio, 2) spiritualità e liturgia, 3) carità, 4) cultura e relazione con il territorio. Anche la Bozza del Regolamento del Consiglio Pastorale Unitario fa riferimento agli stessi ambiti e in particolare indica al §7.2 che “Una parte significativa dei membri del CPU è costituita da laici in rappresentanza delle quattro dimensioni pastorali”.
Tutti, in quanto battezzati, siamo chiamati a vivere e coltivare queste quattro dimensioni e ogni Consiglio Pastorale è chiamato a tenerle presenti e armonizzate fra loro.
Il Vescovo stesso più volte ha sottolineato come il cosiddetto quarto ambito sia quello più difficile da affrontare e quindi il più trascurato.

La nostra Commissione diocesana, “Pastorale sociale e del lavoro, Giustizia e pace, Salvaguardia del Creato”, è legata principalmente a quest’ultimo ambito: sociale e culturale, in relazione con il territorio, e perciò “politico” nel senso più nobile del termine.
Come Commissione di Pastorale Sociale ci mettiamo a disposizione dei Consigli Pastorali e in particolare di chi fra voi seguirà il quarto ambito.

Papa Francesco ci ricorda: “che il modo migliore per dialogare non è quello di parlare e discutere, ma quello di fare qualcosa insieme, di costruire insieme, di fare progetti: non da soli, tra cattolici, ma insieme a tutti coloro che hanno buona volontà. E senza paura di compiere l’esodo necessario ad ogni autentico dialogo” (dal Discorso di papa Francesco, Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze, 10 novembre 2015 in occasione del Convegno ecclesiale di Firenze, 2015).

Innanzitutto, per prima cosa vi suggeriamo di:

1. non preoccuparvi di “fare” o “dire” subito qualcosa, ma piuttosto di “essere” in ascolto e attenti a bisogni e problemi nel vostro territorio, soprattutto di: giovani, anziani, stranieri, poveri, persone, famiglie in difficoltà

2. conoscere ed entrare in contatto con persone e realtà della vostra zona - istituzionali e non (in particolare non-ecclesiali) - che operino nel sociale e solo con gradualità pensare, progettare e sperimentare insieme possibili azioni comuni

3. far conoscere e valorizzare le attività costruttive e positive a sfondo sociale, culturale, politico che già esistono nel vostro territorio, senza preoccuparvi di proporne di nuove né tantomeno di esserne sempre i promotori; è importante “fare qualcosa insieme”.

Nell’affrontare questo ambito, buona volontà ed entusiasmo sono importanti, ma un po’ di metodo sicuramente aiuta.
Nella Octogesima Adveniens Paolo VI scrive: “Spetta alle comunità cristiane analizzare obiettivamente la situazione del loro paese” (n. 403).
Pertanto, “come commissione diocesana riteniamo che riprendere il metodo Vedere, Giudicare (nel senso di discernere), Agire possa aiutare anche noi, oggi, nelle comunità a leggere la realtà complessa e sviluppare atteggiamenti e risposte coerenti” (dal nostro sussidio Il sociale nella pastorale – la pastorale nel sociale, che alleghiamo a questa lettera assieme a un altro sussidio, Otri nuovi).

Vi invitiamo a segnalarci, all’indirizzo sociale@vicenza.chiesacattolica.it:
  • il nominativo e un indirizzo di posta elettronica di un membro del Consiglio Pastorale referente per il quarto ambito
  • esperienze significative di buone pratiche e reti sociali esistenti nel vostro territorio, che potremmo divulgare tramite il nostro blog socialevicenza.blogspot.com
  • particolari vostre esigenze o difficoltà incontrate nell’affrontare il quarto ambito
  • suggerimenti riguardanti possibili momenti di confronto o formativi che potrebbero essere proposti nel futuro. 
Consapevoli che le indicazioni offerte sono insufficienti e limitate, confermiamo la nostra disponibilità a condividere il cammino, e facciamo nostra l’esortazione di papa Francesco “a prendere il largo, a lasciare i lidi confortevoli dei nostri porti sicuri per addentrarci in acque profonde: non nelle acque paludose delle ideologie, ma nel mare aperto in cui lo Spirito invita a gettare le reti”.

Con i migliori auguri per un buon cammino di Avvento, vi invitiamo al prossimo Cammino di Pace che si svolgerà il primo gennaio 2020.


don Matteo Zorzanello
e la Commissione Diocesana di Pastorale Sociale, 
Lavoro, Giustizia e Pace, Cura e salvaguardia del Creato


Per approfondire:

Il Cap. IV della Evangelii Gaudium, “La dimensione sociale dell’evangelizzazione”, fornisce preziose indicazioni di fondo:

  • “Il tempo è superiore allo spazio” (n. 222ss): “significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi”, tantomeno cattolici
  • “L’unità prevale sul conflitto” (n. 226ss): “Il conflitto non può essere ignorato o dissimulato. Dev’essere accettato”, quindi accolto come opportunità di crescita e testimonianza e gestito con metodi nonviolenti
  • “La realtà è più importante dell’idea” (n. 231ss): “[…] questo criterio ci spinge a mettere in pratica la Parola”, essendo più concreti e quindi vicini alle persone e alle loro situazioni
  • “Il tutto è superiore alla parte” (n. 234ss): “[…] attenzione alla dimensione globale […] non perdere di vista ciò che è locale”; criterio importante anche per non chiuderci nel nostro ambito – che diventerebbe così un compartimento stagno – ma vivere insieme le quattro “dimensioni” ricordate sopra.


I Documenti: