Comunicato stampa -
Vicenza, 19 maggio 2015
Custodire il creato, coltivare l'umano
digiuno a staffetta a tempo indeterminato a sostegno
di don Albino Bizzotto
con inizio
mercoledì 20 maggio ore 20,45
davanti al capitello della madonna di viale
Ferrarin
A partire da domani sera,
mercoledì 20 maggio 2015 alle 20,45, dopo aver sostato in preghiera con in
rosario per la pace, come mensilmente facciamo davanti al capitello di via
Ferrarin nelle adiacenze della base militare Dal Molin, daremo inizio
anche a Vicenza - città che ospita il Festival Biblico “Custodire il creato, coltivare l'umano” - ad
un digiuno a staffetta a tempo indeterminato a sostegno del digiuno a sola
acqua di don Albino Bizzotto (www.beati.eu).
Anche per la nostra Vicenza,
già gravata da pesanti strutture militari che mortificano la sua vocazione alla
convivenza pacifica messa a dura prova da una cementificazione selvaggia che devasta l'equilibrio del territorio cittadino
(base USA Dal Molin, speculazioni edilizie a Borgo Berga, Pomari, ecc.)
e provinciale (Valdastico sud, Pedemontana, inquinamento alla
falda provocato dalla Miteni, ed ora Valdasticco Nord, TAV/AC, ecc.)
si fa sempre più impellente la necessità di rilanciare questo grande
prioritario impegno di custodire il creato per coltivare l'umano.
Se qualcuno volesse aderire e far
conoscere il suo giorno di digiuno può segnalarlo alla seguente mail: antoniosantino@live.it .
Mentre
vicende inquietanti e rovinose incalzano su vari scenari mondiali, di cui il
flusso ininterrotto di profughi nel Mediterraneo è quotidiana testimonianza, Francesco,
vescovo di Roma e papa esorta i cristiani e i fedeli di tutte le religioni a
far sentire la loro voce sulle questioni che stanno sconvolgendo l'immagine
dell'uomo e del creato.
Proprio
su questi versanti (a difesa dell'uomo e del creato) don Albino Bizzotto (padre
fondatore dell'associazione “Beati i costruttori di pace”) sta, in questi
giorni, impegnando la sua vita e la sua persona in un digiuno a sola acqua,
oramai già al settimo giorno.
Questo
suo gesto, oltre a suscitare in noi grande attenzione e piena solidarietà,
interpella la nostra coscienza di cristiani su questioni fondamentali,
ricordandoci che:
*
l'accoglienza di ogni creatura umana (e di ogni essere vivente) non è optional, ma impegno prioritario:
“Ero forestiero, affamato, malato, in carcere
e mi avete riconosciuto e accolto nel più piccolo dei
miei fratelli.
Venite benedetti nella casa del Padre mio... (Mt 25);
* anche la Terra è una creatura vivente (Madre che in Dio ci ha generato) e come tale va
rispettata, coltivata e amata:
“Il
Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino dell'Eden,
perché lo coltivasse e lo
custodisse” (Gen 2,15 ).
Oggi,
ci ricorda don Albino “l'emergenza terra si presenta con una gravità da
metastasi”.
Per
questo, nell'attuale passaggio d'epoca che ci vede protagonisti (spesso
passivi) si fa sempre più impellente la necessità di passare anche nei
confronti della natura da una cultura di guerra e di predominio con
conseguenti devastazioni e sfruttamento spregiudicato delle risorse del pianeta
ad una cultura di pace, in grado di ridare respiro alla terra e di ristabilire con essa, prima generatrice
di vita per tutti, una relazione di rispetto profondo e di cura attenta mirata
alla valorizzazione dei suoi prodotti in una logica di condivisione con tutti
gli esseri viventi. Divenire, così promotori e attori di quello che Ernesto
Balducci profeticamente chiamava “ecumenismo creaturale”: una forma
nuova che abbraccia in un unico cerchio non solo i credenti di tutte le
religioni e quanti si fanno propagatori del Bene, ma anche tutte le creature
dell'universo.
Il
Festival biblico (21 maggio-2giugno), evento di particolare significato e
risonanza per le nostre comunità, con al centro il grande tema “Custodire la
terra, coltivare l'umano”, ci richiama direttamente alla centralità di
queste due dimensioni, che, soprattutto nel momento storico attuale hanno
bisogno di ritrovarsi, come in un unico abbraccio, armoniosamente coniugate
insieme.
Coordinamento dei cristiani
per la pace
c/o associazione papa Giovanni
XXIII° via Bixio 17 – Vicenza