Salaam - ragazzi dell'olivo vi rinnova l'invito per lo spettacolo di sabato
AMNESTY- ARCI-CGIL- DONNE IN RETE PER LA PACE - PAX CHRISTI-PROGETTO SULLA SOGLIA- SALAAM RAGAZZI DELL’OLIVO
del COMITATO VICENTINO PER LA LIBERAZIONE DI M. BARGHOUTI
INVITANO LA CITTADINANZA A
“C’è una donna che
semina il grano”
(F.De Andre’)
(F.De Andre’)
MUSICA, PAROLE, IMMAGINI PER
MARWAN BARGHOUTI
CON LE OFFICINE DEL SUONO
con Paola Rossi e
Stefania Carlesso
SABATO 17 MAGGIO ORE
21
CINEMA TEATRO
PRIMAVERA VICENZA
INGRESSO LIBERO
Il 27 ottobre 2013 è stata lanciata, dalla cella di Nelson Mandela a Robben Island, in Sud Africa, la Campagna Internazionale per la Libertà di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri politici palestinesi.
Marwan
Barghouti è nato il 6 giugno 1959 nel villaggio di
Kobar, vicino a Ramallah. E’ cresciuto nella Palestina sotto occupazione,
un’occupazione che ha segnato tutta la sua esistenza e che ha dato vita alla
sua battaglia per combatterla.
Divenne
parlamentare con le elezioni del 1996 e successivamente nel 2006 fu rieletto
come capo della lista di Al-Fatah. Nel 2009 entrò nel Comitato Centrale,
l’organo più importante del partito.
Marwan è il
prigioniero politico palestinese più conosciuto. Ha trascorso 17 anni nelle
carceri israeliane, gli ultimi 11 consecutivi. Durante la seconda Intifada e a
seguito dei due tentativi di ucciderlo, fu sequestrato dalle forze di
occupazione israeliana il 15 aprile 2002.
Il 6 giugno
2004, dopo quello che gli osservatori internazionali e le delegazioni presenti
hanno definito un “processo farsa”, fu condannato a 5 ergastoli e a 40 anni di
reclusione.
Marwan ha
subito 100 giorni di interrogatori e oltre 1000 giorni di cella di isolamento, senza poter ricevere alcuna
visita da parte dei familiari.
Attualmente
la moglie può andarlo a trovare per 45 minuti ogni due settimane, mentre i suoi
tre figli devono richiedere un permesso per fargli visita, permesso che viene
concesso solo una volta ogni due o tre anni.
Marwan
Barghouti sostiene la resistenza popolare nonviolenta contro la colonizzazione
e l’occupazione israeliana. E’ stato un forte sostenitore del riconoscimento
ONU e continua a fare appello ad un maggiore impegno da parte della comunità internazionale