giovedì 7 febbraio 2013

Crisi e stili di vita

da http://www.caritas.vicenza.it/documento.asp?id=4020&lingua=ITA&categoria=125

Un sussidio per la Quaresima 2013
per poter "affrontare la crisi con uno stile di vita"
attento ad azioni che gia' quotidianamente ognuno di noi compie


La crisi finanziaria ed economica che viviamo è certo un momento delicato per la vita civile della nostra società. Infatti sono molte le persone e le famiglie che oggi si trovano in gravi difficoltà a mantenere il loro tenore di vita. In questo frangente è essenziale che la società e le politiche si facciano carico della domanda di solidarietà e giustizia che viene dai più svantaggiati. C’è una responsabilità verso coloro che, nei nostri ambienti, si trovano pericolosamente vicini a livelli di sussistenza o magari già al di sotto di essi, ma anche nei confronti di molti che nel Sud del mondo vivono già da tempo una tale drammatica condizione.

Altrettanto essenziale è saper leggere in tutta la sua complessità il messaggio che la crisi porta con sé: quello dell’insostenibilità di una forma di vita tutta centrata sull’incentivazione del consumo ad ogni costo, anche al di là delle reali possibilità dei soggetti. Di una forma di vita fondata sul debito, quello economico che si contrae volontariamente per acquistare beni non sempre necessari, ma anche quello ecologico, che viene addossato sulle generazioni future.



>>>Scarica il sussidio (Pdf 600  Kb)

  La crisi economica e quella ambientale si rivelano così come due facce di una stessa medaglia e non sarebbe accettabile che la prima venisse utilizzata per sottrarsi alle proprie responsabilità nel far fronte alla seconda. È la giustizia, quella nei confronti delle prossime generazioni ma anche delle popolazioni più vulnerabili (ad esempio del Sud del Mondo) che già oggi abitano il pianeta, a esigere un impegno responsabile da parte della comunità internazionale e in primo luogo dei Paesi storicamente industrializzati nel contenimento del mutamento ambientale in atto.

La sfida è fare scelte coraggiose, aprire piste di coinvolgimento con altri Paesi, essere maggiormente consapevoli che le nostre azioni possono "spostare” scelte compiute da altri a discapito di molti, essere promotori di una cultura di pace e di prossimità sociale.

In tale prospettiva la stessa crisi può anche trasformarsi in un momento favorevole alla "conversione”, in un’occasione per rinnovare lo spirito della nostra mente, per discernere con più attenzione il bene degli altri e quindi nostro. In un tempo in cui possiamo riscoprire il gusto di una sobria pazienza fatta di essenzialità, capaci di costruire ben-essere, di valorizzare i beni immateriali (tra questi la cultura, l’istruzione, le relazioni umane), abbandonando il mito di una qualità della vita tutta basata sulla quantità dei beni disponibili. In un tempo capace di progettare anche un profondo rinnovamento non solo degli stili di vita, ma anche dell’economia, nel segno delle tecnologie a basso consumo, dell’uso delle energie alternative, della limitazione dell’impatto ambientale, nell’attenzione al Sud del mondo e a una cultura di pace.

Il periodo della Quaresima può trasformarsi perciò in tempo per scoprire piccole semplici azionie diventare generatori e costruttori di pace, maggiormente consapevoli delle nostre responsabilità di cristiani e consumatori.

Le schede che seguono sono piccoli esempi e proposte per poter "affrontare la crisi con uno stile di vita” attento ad azioni che già quotidianamente ognuno di noi compie, dando maggior importanza all’ambiente in cui viviamo, al cibo e alle risorse che consumiamo, alle relazioni umane, alle future generazioni provocando in noi speranza e fiducia che un mondo diverso è possibile.

Non decrescita quindi, ma spostamento del consumo; ciò può essere portato avanti solo da persone, famiglie, scuole, gruppi, comunità maggiormente responsabili.