da
http://www.caritas.vicenza.it/documento.asp?id=4020&lingua=ITA&categoria=125
Un sussidio per la Quaresima 2013
per poter "affrontare la crisi con uno stile di vita"
attento ad azioni che gia' quotidianamente ognuno di noi compie

La crisi finanziaria ed economica che viviamo è certo un momento
delicato per la vita civile della nostra società. Infatti sono molte le
persone e le famiglie che oggi si trovano in gravi difficoltà a
mantenere il loro tenore di vita. In questo frangente è essenziale che
la società e le politiche si facciano carico della domanda di
solidarietà e giustizia che viene dai più svantaggiati. C’è una
responsabilità verso coloro che, nei nostri ambienti, si trovano
pericolosamente vicini a livelli di sussistenza o magari già al di sotto
di essi, ma anche nei confronti di molti che nel Sud del mondo vivono
già da tempo una tale drammatica condizione.
Altrettanto essenziale è saper leggere in tutta la sua complessità il
messaggio che la crisi porta con sé: quello dell’insostenibilità di una
forma di vita tutta centrata sull’incentivazione del consumo ad ogni
costo, anche al di là delle reali possibilità dei soggetti. Di una forma
di vita fondata sul debito, quello economico che si contrae
volontariamente per acquistare beni non sempre necessari, ma anche
quello ecologico, che viene addossato sulle generazioni future.
La crisi economica e quella ambientale si rivelano così come due facce
di una stessa medaglia e non sarebbe accettabile che la prima venisse
utilizzata per sottrarsi alle proprie responsabilità nel far fronte alla
seconda. È la giustizia, quella nei confronti delle prossime
generazioni ma anche delle popolazioni più vulnerabili (ad esempio del
Sud del Mondo) che già oggi abitano il pianeta, a esigere un impegno
responsabile da parte della comunità internazionale e in primo luogo dei
Paesi storicamente industrializzati nel contenimento del mutamento
ambientale in atto.
La sfida è fare scelte coraggiose, aprire piste di coinvolgimento con
altri Paesi, essere maggiormente consapevoli che le nostre azioni
possono "spostare” scelte compiute da altri a discapito di molti, essere
promotori di una cultura di pace e di prossimità sociale.
In tale prospettiva la stessa crisi può anche trasformarsi in un
momento favorevole alla "conversione”, in un’occasione per rinnovare lo
spirito della nostra mente, per discernere con più attenzione il bene
degli altri e quindi nostro. In un tempo in cui possiamo riscoprire il
gusto di una sobria pazienza fatta di essenzialità, capaci di costruire
ben-essere, di valorizzare i beni immateriali (tra questi la cultura,
l’istruzione, le relazioni umane), abbandonando il mito di una qualità
della vita tutta basata sulla quantità dei beni disponibili. In un tempo
capace di progettare anche un profondo rinnovamento non solo degli
stili di vita, ma anche dell’economia, nel segno delle tecnologie a
basso consumo, dell’uso delle energie alternative, della limitazione
dell’impatto ambientale, nell’attenzione al Sud del mondo e a una
cultura di pace.
Il periodo della Quaresima può trasformarsi perciò in tempo per
scoprire piccole semplici azionie diventare generatori e costruttori di
pace, maggiormente consapevoli delle nostre responsabilità di cristiani e
consumatori.
Le schede che seguono sono piccoli esempi e proposte per poter
"affrontare la crisi con uno stile di vita” attento ad azioni che già
quotidianamente ognuno di noi compie, dando maggior importanza
all’ambiente in cui viviamo, al cibo e alle risorse che consumiamo, alle
relazioni umane, alle future generazioni provocando in noi speranza e
fiducia che un mondo diverso è possibile.
Non decrescita quindi, ma spostamento del consumo; ciò può essere
portato avanti solo da persone, famiglie, scuole, gruppi, comunità
maggiormente responsabili.