Cosa dice la Chiesa Cattolica sul disarmo?
dalla enciclica di Giovanni XXIII Pacem in terris (1963)
Disarmo
59. Ci è
pure doloroso costatare come nelle comunità politiche economicamente
più sviluppate si siano creati e si continuano a creare armamenti
giganteschi; come a tale scopo venga assorbita una percentuale
altissima di energie spirituali e di risorse economiche; gli stessi
cittadini di quelle comunità politiche siano sottoposti a sacrifici
non lievi; mentre altre comunità politiche vengono, di conseguenza,
private di collaborazioni indispensabili al loro sviluppo economico e
al loro progresso sociale.
[...]
Per cui
giustizia, saggezza ed umanità domandano che venga arrestata la
corsa agli armamenti, si riducano simultaneamente e reciprocamente
gli armamenti già esistenti; si mettano al bando le armi nucleari; e
si pervenga finalmente al disarmo integrato da controlli efficaci.
"Non si deve permettere — proclama Pio XII — che la sciagura di una guerra mondiale con le sue rovine economiche e sociali e le sue aberrazioni e perturbamenti morali si rovesci per la terza volta sull’umanità".
"Non si deve permettere — proclama Pio XII — che la sciagura di una guerra mondiale con le sue rovine economiche e sociali e le sue aberrazioni e perturbamenti morali si rovesci per la terza volta sull’umanità".
61. Occorre
però riconoscere che l’arresto agli armamenti a scopi bellici, la
loro effettiva riduzione, e, a maggior ragione, la loro eliminazione
sono impossibili o quasi, se nello stesso tempo non si procedesse ad
un disarmo integrale; se cioè non si smontano anche gli spiriti,
adoprandosi sinceramente a dissolvere, in essi, la psicosi bellica:
il che comporta, a sua volta, che al criterio della pace che si regge
sull’equilibrio degli armamenti, si sostituisca il principio che la
vera pace si può costruire soltanto nella vicendevole fiducia.
Noi riteniamo che si tratti di un obiettivo che può essere conseguito...
Noi riteniamo che si tratti di un obiettivo che può essere conseguito...