11 anni dopo
A 11 anni dagli attentati dell'11 settembre, questa data sia un'occasione di riflessione, di preghiera (per i credenti) e di azione:
- per ricordare le vittime innocenti di tutte le guerre e di tutti i terrorismi
- per denunciare tutti gli apparati militari-industriali i quali servano a garantire i privilegi di pochissimi contro l'umanità
- per testimoniare vivendo la nonviolenza e la solidarietà come uniche vie possibili per il futuro dell'umanità e una pacifica interazione fra i popoli
- per anticipare il Regno di Giustizia e Pace in cui crediamo in quanto cristiani.
Alcuni numeri sono oggi particolarmente preoccupanti:
- Le spese militari degli Stati Uniti d'America sono passate da 345,0 miliardi di dollari nel 2001 a 711,0 miliardi di dollari nel 2011 pari al 4,7% del loro PIL [1]
- In Afghanistan e in Iraq continuano a morire persone e la pace non sembra più vicina ... (2) (3) (4) (5)
- Aumenta il numero di suicidi fra i militari americani (6, 7)
- Aumenta il numero di morti uccisi dai droni, fra cui civili e bambini (8)
- Nel 2006 gli USA hanno venduto "armi" per 7,9 miliardi di dollari; nel 2011 gli USA hanno venduto "armi" per 66,3 miliardi di dollari [9] pari a quasi il 78% del totale di un mercato valutato globalmente 85,3 miliardi di dollari nel 2011.
Alcune ipotesi sconvolgenti sull'11 settembre sono ancora aperte: oltre 1700 fra architetti e ingegneri e altre migliaia di scienziati (10) chiedono commissioni di inchiesta indipendenti, come spiega questo video di 10 minuti (11) o il video completo che verrà mostrato sulla rete televisiva americana CPT - PBS (12).
Il magistrato Ferdinando Imposimato, già presidente della commissione Antimafia, Presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, sostiene che nei palazzi del World Trade Center erano collocati una serie di ordigni e che l'intelligence americana non avvisò l'Fbi: “In tal modo lasciarono che gli attentati avvenissero eseguiti l’11 settembre 2001”; pertanto sta preparando una denuncia al Tribunale internazionale penale dell’Aja (13,14,15).
Alla luce del Vangelo, della Dottrina (vedi ad es.) e dei Documenti della Chiesa (vedi ad es.), come cristiani e come cittadini non possiamo rimanere in silenzio.