venerdì 17 aprile 2015

29 aprile ore 20.30: Preghiera per il lavoro con il nostro Vescovo

Pane sporco… Pane pulito

Preghiera per il lavoro con il vescovo Beniamino

mercoledì 29 aprile 2015 ore 20,30
Mercato Ortofrutticolo di Vicenza (davanti alla chiesa di S. Giuseppe)

L’immagine viene da papa Francesco. Al pane, sulla tavola, non guardiamo quasi più. Ci sono tante altre cose che attirano la nostra attenzione. Eppure il pane merita di essere guardato. Il pane più pulito che abbiamo, come cristiani, è l’eucaristia. Ma non è un pane “pulito” perché sterilizzato o maneggiato coi guanti. Anzi! Viene dal sangue versato.
Mercoledì 29 aprile
, alla sera, nelle vicinanze del 1° maggio (festa dei lavoratori e del lavoro) il vescovo Beniamino ci dà appuntamento al Mercato Ortofrutticolo di Vicenza (parrocchia di S. Giuseppe) per un momento di preghiera, in un luogo che ospita il lavoro di tante persone, e dove si maneggia una parte di cibo che arriva nelle nostre case.

Lo spunto della preghiera viene dall’immagine del pane, “frutto delle terra e del lavoro dell’uomo” (come diciamo in ogni Messa), e la meditazione sarà sul vangelo di Matteo, che custodisce una parabola di Gesù: gli operai della vigna (Mt 20).  È una parabola che vogliamo avvicinare alla vita, alla realtà di chi può lavorare fin dall’alba (e rischia di sentire solo il peso della fatica …), alla realtà di chi perde la speranza di avere un lavoro (e resta sulla piazza …), alla furbizia di chi sporca il lavoro approfittando di lavoratori ricattabili … E alla splendida immagine di un padrone (nella parabola!) che “paga a tutti lo stesso denaro”.


Il pane è pulito a cominciare dallo sguardo pulito e dal cuore pulito. La preghiera alla quale in-vitiamo le nostre Comunità non è capace - da sola - di pulire il pane. Ma può chiedere il cuore pulito, perché il pane non si pulisce da solo!

domenica 5 aprile 2015

Pasqua, festa dei macigni rotolati

Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni giorno: Pasqua è la festa dei macigni rotolati. E' la festa del terremoto.
La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro.
E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione del peccato.
Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte.
Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo.


Tonino Bello, vescovo