giovedì 26 marzo 2015

Principio di precauzione, Organismi Geneticamente Modificati e fame nel mondo...

Proponiamo alcune letture:

1 - due articoli dalla rivista Aggiornamenti Sociali:

(a) - C. Casalone S.I., Principio di precauzione. Versione «assolutista». Versione «ragionevole», Aggiornamenti Sociali, 09-10 (2003) pp. 658-661 - si può aprire/scaricare il pdf da questo "collegamento"

ottimo articolo, chiaro e corretto con un unico neo: un esempio ambiguo che potrebbe essere interpretato come di parte
p. 660 "Per es., si possono proibire le colture GM per contenere il rischio di danneggiare la biodiversità; ma così facendo ci si espone alla possibile comparsa di parassiti più aggressivi o a un maggiore uso di pesticidi, nocivi anche per gli uomini, richiesto da piante non GM.": di fatto, fino ad ora, è successo proprio il contrario... [vedi punto 4 - in fondo]

(b) - Peter Kodwo Appiah Turkson [Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace], Per un dialogo autentico sugli OGM, Aggiornamenti Sociali, fascicolo aprile 2014, pp. 278-291 - si può aprire/scaricare il pdf da questo "collegamento"

[...] il problema non è la scarsità di cibo a livello globale. Oggi il mondo produce cibo più che sufficiente a sfamare i suoi 7 miliardi di abitanti, ma nel mondo un miliardo di persone soffre la fame (circa 1 su 7), negli Stati Uniti 50 milioni (circa 1 su 6). Molto cibo va perduto dopo il raccolto o, semplicemente, viene gettato via; un recentissimo documento si apre con queste parole: «la FAO stima che ogni anno circa un terzo del cibo prodotto per il consumo umano nel mondo vada perso o sprecato». Altre stime sono ancora più elevate. A partire dagli anni ’80 i pontefici, sulla base delle statistiche della FAO, hanno sottolineato che la disponibilità di cibo pro capite sul pianeta è in costante aumento. Quindi è chiaro che, in gran parte, la fame è un problema di distribuzione o di accesso al cibo: o non raggiunge alcune persone, oppure queste non hanno i mezzi per comprarlo. Ad altri, invece, esso arriva con grande abbondanza, anche da molto lontano, tanto che possono sprecarlo. In altri casi, infine, si registrano carenze nei sistemi di stoccaggio dei raccolti o nella catena di distribuzione dei prodotti alimentari. [...] 
Si promuovono le nuove tecnologie asserendo che aumenteranno il cibo a disposizione di ciascuno, ma questo è solo un pezzo della storia. In realtà, le innovazioni sono concepite e realizzate a beneficio di un numero circoscritto di persone già molto abbienti.[...] È azzardato – e in ultima analisi assurdo, anzi peccaminoso – impiegare le biotecnologie senza la guida di un’etica profondamente responsabile. [...] 
Per questo è nostra intenzione promuovere un dialogo costruttivo tra le parti interessate, negli Stati Uniti o altrove. [...]

2 - due contributi dal sito di Coldiretti: 

3 - la posizione di GreenPeace dal loro sito a questa "pagina": «assolutista» o «ragionevole»?
  • Non è raro che gli OGM vengano presentati come il rimedio per la fame nel mondo o come un passo verso un'agricoltura rispettosa dell'ambiente. In realtà, gli organismi geneticamente modificati non sono altro che una sfaccettatura di un settore agricolo di stampo industriale, in cui l'uso di erbicidi e pesticidi è molto diffuso. Inoltre, il rilascio di OGM nell'ambiente comporta notevoli rischi, come la perdita di biodiversità, e molti altri addirittura imprevedibili.
  • Greenpeace si oppone alla coltivazione di OGM in campo aperto. Perché è una fonte di inquinamento genetico. Perché minaccia la biodiversità. Perché inevitabilmente contamina le coltivazioni tradizionali e biologiche.
  • Greenpeace NON si oppone invece alla ricerca in un ambiente confinato (laboratorio), in particolare  in campo medico. Noi non siamo contro la ricerca o il progresso. Noi sosteniamo una scienza che sia a vantaggio di tutti e che rispetti l'ambiente.
4 - per chi volesse approdondire l'argomento (impatto sociale, impatto ambientale, considerazioni etiche, rischi, controlli, normative, etc.) è suggerito il seguente libro:

A. Medici, C.M. Grillo, G. Bernacchia, Organismi Geneticamente Modificati. Etica, tecnica, norme, La Tribuna, Piacenza 2003

come esempi, tratti dal libro citato, due fra le molte affermazioni sugli OGM, sostenute da multinazionali, quelle direttamente coinvolte nel settore OGM, quelle che vendono "pesticidi", quelle che hanno il monopoliio delle sementi: "sostanziale equivalenza" e "con gli OGM si rispetta l'ambiente usando meno pesticidi":

p. 309: "la manipolazione genetica NON equivale alle tradizionali tecniche di incrocio per ottenere nuove razze e varietà: pertanto il "princpio di sostanziale equivalenza" deve essere rivisto alla luce delle nuove evidenze accumulate": le tradizionali teniche (non genetiche) rispettano i meccanismi di riproduzione mssi a punto da milioni di anni di evoluzione

p. 311: "le piante transgeniche più diffuse presentano nuovi caratteri di resistenza agli erbicidi e agli insetti...": proprio a causa delle più diffuse piante transgeniche c'è il rischio di un incremento nell'uso di pesticidi, venduti dalle stesse multinazionali che immettono OGM nell'habitat agricolo... e con il passare degli anni insetti e parassiti diventano comunque più resistenti.

C'è comunque chi non solo difende ma illustra i vantaggi dei semi GM (ad es. ilfattoquotidiano.it sul cotone Bt in India) gettando discredito su Vandana Shiva che "si spaccia per scienziata"...

C'è chi ricorda (ad es.Repubblica.it oppure theguardian.com) i 200mila o circa 270mila piccoli coltivatori di cotone indiani suicidi dal 1995 a causa dei debiti accumulati e insostenibili, legati a variazioni climatiche, al prezzo dei semi di cotone (che sono obbligati a ri-comprare) e dei pesticiti che devono necessariamente usare...

lunedì 23 marzo 2015

Un’altra difesa è possibile

Raccolta firme per una proposta di 
legge di iniziativa popolare
per istituire una difesa civile 
non armata e nonviolenta

*** si raccomanda di portare la carta di identità ***

Giovedì 26 marzo ore 20. 30
presso il Centro Culturale S. Paolo
viale Ferrarin 30 – Vicenza
 
Interventi
Bepi De Marzi racconta l’“imbecillità dei bombardieri”
Mao Valpiana spiega le ragioni e gli obiettivi della Campagna

L’Italia ripudia la guerra (art. 11 della Costituzione), ma si continua ad acquistare armi. Crescono le spese militari. Continua la militarizzazione del territorio con sempre nuove basi. Il nostro Paese, pur essendo in piena crisi economica, si colloca tra le prime potenze militari e partecipa alla corsa agli armamenti più dispendiosa della storia (cacciabombardieri F35). L’esercito italiano è coinvolto con i suoi uomini e le sue armi nelle missioni cosiddette “di pace” in scenari lontani. Per superare tutto questo è necessario aprire nuove e coraggiose prospettive. Per questo si propone di istituire, con una legge di iniziativa popolare, una difesa civile non armata e nonviolenta, la formazione e l’addestramento dei “corpi civili di pace”, la possibilità di una “opzione fiscale” che sposti risorse finanziarie dalla spesa militare a quella per la difesa civile nonviolenta, l’istituzione di un Dipartimento nazionale per la difesa civile e la risoluzione nonviolenta dei conflitti, un Centro nazionale per le ricerche sulla pace e la prevenzione dei conflitti.
E altro ancora...

La Campagna è promossa da: 
Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, Forum Nazionale per il Servizio Civile, Rete della Pace, Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci!, Tavolo Interventi Civili di Pace

Info: casaperlapace@gmail.com  
cell. 333 3410606 (Giancarlo) – 335 6429807 (Francesco)

venerdì 20 marzo 2015

Un ricordo di Mario Catagini. E un esempio

A un mese dalla sua morte, ricordiamo Mario Catagini con una immagine...


... e una lettera: due segni eloquenti del suo impegno sociale come cristiano

Lettera a “La Voce dei Berici” e “Il Giornale di Vicenza”
4 gennaio 2008

Sono uno di quelli che dicono “no” a una nuova base militare USA a Vicenza. L’ho detto ieri, lo ripeto oggi e non mi stancherò di dirlo finché ne avrò le forze: “voce di chi non ha voce”.
Per chiarire le idee a qualcuno, dico subito: questo mio “no” non deriva dall’essere un comunista o un antiamericano. Io sono un cristiano! Il Signore mi insegna ogni giorno a non avere nemici. “Il Cristianesimo non è un insieme di idee, di filosofie; è una Persona: Cristo. La vita cristiana non è un insieme di regole; è un rapporto personale e comunitario con questa Persona“. Questa è la catechesi insegnata da don Oreste Benzi.
Da anni aderisco alla “Campagna Obiezione alle Spese Militari per la Difesa Popolare Nonviolenta” che vuol dire: “Non un soldo per la guerra, ma paghiamo per la pace: chiediamo la riduzione delle spese militari; chiediamo che sia cambiato il modello di difesa; chiediamo che venga istituito il Ministero della Pace“.
Per grazia di Dio, da trent’anni appartengo alla comunità Papa Giovanni XXIII e il mio domicilio si trova tra i poveri. Non per questo mi sento a posto; con la preghiera e con delle buone letture chiedo al Signore l’aiuto per convertirmi.
Sant’Agostino in uno dei suoi discorsi diceva: “tu dai il pane all’affamato, ma come sarebbe meglio se non dovessi dare il pane a nessuno, perché tutti hanno il pane! Tu dai il vestito all’ignudo, ma come sarebbe meglio se non dovessi dare il vestito a nessuno, perché tutti hanno il vestito! Non dobbiamo coltivare i poveri per fare le opere di misericordia, ma abbattere la miseria, così non ci sarà più bisogno delle opere di misericordia! Bisogna rimuovere le cause che creano l’ingiustizia per creare i cieli nuovi, la nuova terra dove regna la giustizia di Dio”.
Prima di parlare di chi muore di fame, di sete e di malattie, bisogna parlare di chi ha il potere di mantenere le cose così come stanno. Rimuovere le cause che creano i poveri, leggendo i segni dei giorni nostri, richiede urgentemente a tutti il massimo di disponibilità e di impegno.
La nonviolenza non è “legge del minimo sforzo”; è invece “vino nuovo in otri nuovi”; è sensibilizzazione per promuovere nuove forme di linguaggi di comunicazione per un futuro smilitarizzato. Un impegno duro, dato che chi affama è protetto dalle leggi. Lotta nonviolenta è obiezione, non—collaborazione, disobbedienza civile, che comportano il rischio per chi le pratica. “No dal Molin” per me vuol dire tutto quanto ho scritto sopra.
E voglio concludere citando un passo della lettera “L’obbedienza non è più una virtù”, scritta da don Lorenzo Milani ai cappellani militari: “Non discuterò qui l’idea di Patria in sé. Non mi piacciono queste divisioni. Se voi però avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri. E se voi avete il diritto, senza essere richiamati dalla Curia, di insegnare che italiani e stranieri possono lecitamente anzi eroicamente squartarsi a vicenda, allora io reclamo il diritto di dire che anche i poveri possono e debbono combattere i ricchi. E almeno nella scelta dei mezzi sono migliore di voi: le armi che voi approvate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche armi che approvo io sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto”.

Pace e Bene
    Mario Catagini